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Tursi: Sindaco Cosma su contributo straordinario dalla regione Basilicata

4/05/2017

In questi giorni le polemiche in merito al contributo straordinario elargito dalla Regione Basilicata ad alcuni comuni in difficoltà economica, tra cui proprio Tursi, non si placano.
Se da un lato sul fronte delle opposizioni consiliari della Città di Pierro, Muoviamo Tursi con il suo capogruppo Di Matteo aveva chiesto le dimissioni di Sindaco e Giunta e l’arrivo del commissario prefettizio con conseguente default finanziario, anche esponenti esterni alla vicenda fanno sentire la loro voce, dimenticando che il provvedimento del massimo organo regionale non è certo il primo in questi anni verso i comuni in difficoltà.
A spiegare meglio la vicenda in maniera decisa, ci pensa il Sindaco di Tursi, prof. Salvatore Cosma:
“Davvero sorrido quando leggo di esponenti nazionali, regionali o dei comuni limitrofi che si sorprendono del contributo che la Regione Basilicata ha voluto elargire al mio comune per sanare i bilanci 2016 e 2017.
Forse gli intervenuti, gli ultimi in ordine di tempo sono il sindaco di Policoro Rocco Leone e quello di Scanzano Raffaello Ripoli, dimenticano che negli anni scorsi anche comuni come Nova Siri e Colobraro hanno avuto un tale trattamento. Ora, siccome il Presidente Pittella, il quale ringrazio ancora una volta rivolgendogli un plauso che estendo anche a tutti i consiglieri regionali che hanno voluto aiutare la mia città, da sempre abbandonata dalle politiche economiche regionali, tutti sembrano meravigliarsi.
Un Governatore che si è sempre mostrato attento e vicino alla mia città nella quale, con umiltà e passione, ci ha onorato della sua presenza per illustrare i risultati del suo lavoro, frutto anche di quelle scelte che i professionisti del no a tutti i costi, considerano deleterie per la nostra terra. A lui non può che andare il mio grazie, a prescindere dal contributo straordinario che ha voluto concedere al mio comune, salvando posti di lavoro e servizi essenziali per la collettività, ma che trova radici in rapporti umani veri e profondi, che esulano dalla sfera politica.
Perché forse tutti fanno finta di non capire che con l’aiuto della Regione, non si è salvata la poltrona del Sindaco ma un’intera comunità che è stata vittima delle scellerate leggi nazionali, come la legge Fornero o la riduzione degli stanziamenti statali. Sparare nel mucchio dunque è inutile perché basta vedere quello che il sottoscritto e la sua amministrazione hanno fatto in questi due anni di governo cittadino: il taglio totale delle indennità di carica per il 2016 e la riduzione del 50% per l’anno in corso, l’eliminazione del servizio di telefonia mobile, la riduzione delle spese per le missioni, delle spese di rappresentanza, del sostegno alle manifestazioni culturali e sportive sul territorio e potrei ancora continuare.
Questo per dire che tutto quello che rientra nella sfera politica è stato ridotto al minimo o addirittura eliminato seguendo già l’esempio del mio predecessore sullo scranno più alto del consiglio comunale, l’avvocato Labriola.
Pertanto, soprattutto i colleghi Leone e Ripoli oltre ad altri esperti professionisti della politica che ho sentito in questi giorni, hanno perso una buona occasione per tacere, soffermandosi alla pagliuzza davanti ai loro occhi ignorando la trave.
Anche perché paragonare Policoro e Scanzano a Tursi risulta davvero essere surreale quanto grottesco visto che i comuni in questione sono cardine del metapontino ed all’avanguardia dal punto di vista turistico, forti anche della risorsa mare, delle vie di comunicazione e delle tante attività produttive che consentono entrate sicure nelle casse comunali e che andrebbero valorizzate e sostenute ma di contro vengono tartassate di nuove tasse perché i conti non tornano.
A coloro che nella loro indole hanno solo il gusto di fare polemica, voglio solo dire una cosa: prendete esempio perché la politica deve essere servizio e passione e non protagonismo e campanilismo come la vive qualcuno che, eccedendo in questo atteggiamento, corre il rischio di infangare il lavoro responsabile e serio di chi non fa della politica un uso sconsiderato.
I Sindaci cambiano e non sempre su di loro si possono addossare colpe di scelte non loro imputabili o comunque non di carattere strettamente locale.
Basta lacerazioni e cooperiamo per il bene della nostra terra e per il futuro dei nostri figli ai quali sono certo che tutti vogliamo consegnare una vita migliore, possibilmente senza l’obbligo di emigrare come purtroppo, tanti giovani sono stati costretti a fare in questi anni.”



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