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'Continuano i non-incidenti al Cova di Viggiano', la denuncia dei cittadini

15/01/2017

L'inefficienza dei controlli e l'assenza di un piano di gestione di emergenza condiviso, nonché l’assenza di informazioni da parte delle Istituzioni, al centro delle preoccupazione dei cittadini della Val D'Agri.
Il 2016 è terminato per la Valle del petrolio con il “nonincidente” del 14 dicembre: una grande fumata nera dal camino della quinta linea (la linea di più recente costruzione, costruita “con tutte le nuove tecnologie”) testimoniata da foto e video sui social network ampiamente condivisi dagli utenti. Una fumata nera accompagnata da fortissime emissioni maleodoranti e dall'intervento di vigili del fuoco ed Arpab con sirene spiegate presso il COVA.

Il 2017 è iniziato, invece, con un “nonincidente” non visibile dagli occhi umani, ma avvertibile da naso e orecchie.

Il 3 gennaio, un effluvio di odore altamente sgradevole si è avvertito fin nella media Valle Dell’agri (Gallicchio , Armento, Missanello), mentre il 7 gennaio a Viggiano si è avvertito un grandissimo rumore accompagnato, contestualmente dal rumore delle sirene del COVA (è scattato, durato un'ora circa, un allarme interno al solo Centro Oli?).

Sempre nella giornata del 7 e poi ancora l’8 gennaio, la puzza ha contaminato l’area, continuando a tratti anche fino al 10, quando è arrivata in serata fino a Villa d’Agri. In questo caso, i cittadini che pure hanno testimoniato gli effetti di cui sopra non ne hanno potuto diffondere foto o video, ma hanno provato a verificare i livelli di emissioni nell'aria accedendo al sito di Arpab su cui i dati erano però aggiornati al 4 gennaio.

Solo nella mattinata del 10 i dati (affatto tranquillizzanti) sono stati resi pubblici sui siti di Arpab e Osservatorio ambientale per la Val d’Agri (perché con tale ritardo?) e hanno svelato che l'8 gennaio:



- l'idrogeno solforato ha avuto costantemente una media di 11,19 µg/mc, e picchi di 70 µg/mc. Il limite stabilito dall'Organizzazione Mondiale della Sanità per le molestie odorifere è stabilito su 7 µg/mc!

- l’anidride solforosa ha avuto picchi di 155 µg/mc, molto alti benchè inferiori alla soglia stabilita dalla delibera regionale di 280 µg/mc

- gli idrocarburi non metano sono arrivati a circa 1000 µg/mc. La legge in vigore fino al 2010 stabiliva il limite a 200 µg/mc.



Se fossimo stati in Sicilia più volte negli scorsi giorni sarebbe probabilmente scattato il piano di emergenza esterno.

La Regione Sicilia infatti, nell’ambito del Piano di Risanamento di aree a rischio (GAZZETTA UFFICIALE REGIONE SICILIANA - PARTE I n. 48, 13-10-2006) ha stabilito per impianti similari al COVA livelli di concentrazione anche per gli idrocarburi non metano per la definizione di stati di preallarme, allarme ed emergenza.



Pare evidente che i dati sopra riportati siano tutt'altro che tranquillizzanti per i cittadini dell’area e dovrebbero a ragione preoccupare non poco anche le istituzioni preposte alla tutela dell'ambiente e della salute pubblica.



Sulla base di quanto sin qui esposto, l'Osservatorio della Val d'agri, sorto per informare la cittadinanza dei rischi ambientali e sanitari connessi all'estrazione petrolifera insediata in zona e per diffondere una maggiore consapevolezza tra i cittadini in merito a quanto avviene sul proprio territorio, chiede pertanto agli amministratori locali di pronunciarsi sull'avvenuto e di intraprendere le dovute azioni a tutela degli abitanti della Valle.





È preoccupante infine sottolineare che i livelli di emissioni registrate, nonostante i limiti stabiliti dall'OMS e da precedenti leggi, siano pericolosamente superiori alle soglie di guardia per la salute pubblica.

Tuttavia, secondo la legge (sia regionale che nazionale) esse risultano incredibilmente entro i limiti di legge.

Pertanto è intenzione dei cittadini e dell'Osservatorio sopra citato chiedere alle istituzioni se non sia finalmente il caso di mettere mano ad una Legge sulle emissioni adeguata e di chiedere formalmente ad Eni spiegazioni su quanto sta avvenendo.



Per questo continuo succedersi di “nonicidenti” (ne abbiamo contati 50 documentati negli ultimi 3 anni), chiediamo infine al più presto un incontro con l’Assessore Regionale all’ambiente, Francesco Pietrantuono, alla presenza dei sindaci della Val d’Agri affinchè la popolazione sia informata su quanto sta avvenendo e sulle misure che si intendono mettere in campo.


Osservatorio Popolare della Val D'Agri



archivio

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