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La voce della Politica

Uniti per la Siria ma senza raccontare bugie

23/12/2016

Il radicale Bolognetti, dopo la disfatta dei terroristi che occupavano Aleppo, chiede il sostegno delle istituzioni lucane per un non meglio precisato “popolo siriano” che, secondo i Radicali Italiani, starebbe combattendo contro Assad, presidente democraticamente eletto. Dunque, è necessario fare un po' di chiarezza. In Siria infuria da 6 anni una guerra civile che vede contrapposto il governo siriano, e la maggior parte dei Siriani, contro un certo numero di gruppi armati, fautori – a loro dire – di un rinnovamento politico. Per capire chi siano questi “ribelli” è sufficiente dare uno sguardo alle sigle che ne compongono la maggior parte (80-90%) delle fila: Al-Qaeda e lo “Stato Islamico”, l'ISIS. Per capire cosa vorrebbero fare della Siria questi signori basta guardare i metodi di governo che adottano nei territori conquistati (fino a ieri, anche Aleppo): esecuzioni di massa, segregazione delle donne, torture e mutilazioni per chiunque non condivida i loro progetti. E quali siano i loro progetti è presto detto: l'instaurazione di un regime islamista etnico e radicale, l'abrogazione di ogni libertà. Più o meno, quello che succede in Arabia Saudita e Qatar, paesi da sempre nemici dei Siriani (considerati “eretici” perché troppo moderati nella lettura del Corano) e che, guarda caso, sono anche i maggiori finanziatori dei terroristi che occupavano Aleppo. UE e USA sostengono questa guerra, naturalmente, solo per ragioni economiche: la Siria è lo sbocco nel Mediterraneo del petrolio iraniano e russo, e un cambio di regime cambierebbe le cose. I Radicali Italiani, che hanno plaudito all'inizio della guerra civile e ne sono quindi corresponsabili, si interessano degli aspetti umanitari della faccenda solo adesso, che la Siria sta per uscire dall'incubo in cui l'avevano gettata Obama e Hillary Clinton.
La drammatica verità è una sola: qualcuno sostiene il terrorismo islamista quando serve a rimuovere governi non graditi, salvo poi fare “lacrime di coccodrillo” quando la bomba gli scoppia tra le mani, come sta accadendo oggi. Altri, come Siria e Russia, lo combattono per davvero, con le armi.
E intanto, osserviamo che forse questo Natale sarà più sereno per gli abitanti di Aleppo, finalmente liberi dai tagliatori di teste, che per quelli di Berlino. Auguri.

Potenza, 23 Dicembre 2016

Francesca Messina, Responsabile regionale Dipartimento Immigrazione e Integrazione FdI-AN




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