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La voce della Politica
'Scuola, lavoro e salute:male l'accentramento a discapito delle aree interne' |
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27/05/2016 | La situazione di spopolamento (soprattutto giovanile)che viviamo, nei piccoli paesi, nella totale indifferenza e atavica rassegnazione, è drammatica: i nostri giovani,quasi tutti diplomati o laureati, dopo i tanti sacrifici, sono costretti ad emigrare e quasi sicuramente non fare ritorno, se non in alcuni periodi per riabbracciare i loro cari.
Vengono calpestati o ignorati i valori fondanti della costituzione, tra cui il diritto al lavoro, all’assistenza sanitaria, all’istruzione; ci viene tolta la libertà di decidere il nostro futuro non avendo alcuna possibilità di scelta. I nostri amati paeselli diventano ogni giorno che passa solamente dei dormitori per anziani, vista l’impossibilità di trovare un lavoro … eppure diamo acqua, petrolio ecc.
Questa realtà deprimente è solo la punta di un iceberg che ha radici profonde nel tempo: scompaiono gli esercizi commerciali, le piccole botteghe d’artigiani sono delle chimere, gli uffici postali funzionano a singhiozzo (FINO A QUANDO?), gli ospedali inesistenti , le scuole si chiudono...
Di queste ore la notizia della chiusura della Scuola media a Cersosimo come in altri piccoli centri, non considerando che tale decisione fa aumentare l’isolamento e la marginalità specie nelle nostre aree in cui per muoversi da un paese all’altro esistono delle considerevoli difficoltà oggettive dovute alla mancanza di mezzi di trasporto in orari adeguati.
Le politiche scolastiche privilegiano un accentramento, nella logica fredda dei grandi numeri, che ha indebolito, svigorendo di conseguenza quella “forza” sociale, che insieme alla famiglia, è fondamentale per la crescita e lo sviluppo del bambino, nonché del territorio.
Vorrei chiedere, il progetto " AREE INTERNE", avviato nel corso della precedente legislatura e fatto proprio dal Governo in carica, finalizzato al rilancio economico e sociale delle cosidette aree interne del Paese, tra le quali rientrano i piccoli comuni montani, valorizzando in esse i servizi essenziali, in materia di salute e ISTRUZIONE, in quale cassetto è stato dimenticato?
Ci diranno, come al solito, mancano i soldi. Ma il costo di gestione delle scuole nei piccoli centri, non è poi così esorbitante se si considera che materna, primaria e media sono in un unico edificio, di conseguenza restando aperto la primaria il consumo ( riscaldamento ecc.) resta quasi invariato.
A tal proposito vorrei sottolineare l’inutilità, a mio avviso, di un nuovo progetto “ ONE CLASS” che prevede una web-cam che monitorerà l'alunno, in un "gabbiotto" (scusate il termine) per otto ore per un anno, un “ grande fratello” che comporterà una spesa abbastanza notevole in considerazione che non abbiamo nella scuola di Cersosimo neanche un computer decente. Ma per attrezzare la struttura per questo fantomatico progetto i soldi ci sono... Perché spendere tutti questi soldi nel progetto “ONE CLASS” se probabilmente l’anno prossimo chiuderanno la scuola?
Se questa è la “buona scuola” …complimenti.
RICORDIAMOLO : quando in una piccola realtà rurale si chiude una scuola è l'inizio della fine ... per TUTTI.
VINCENZO TRUPO SEGR. ZONALE CISL SENISESE |
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