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Prinzi: Royalties petrolio, Pittella maestro del “carpe diem” (friggi e mangia)

25/05/2016

Nessuna lezione al Presidente della Giunta Regionale, Pittella, dall’attuale situazione della Val d’Agri (sospensione attività estrattiva e conseguente perdita del posto di lavoro per centinaia di addetti), tant’è che dimostra ancora una volta di essere un maestro del “carpe diem” (friggi e mangia). Le sue dichiarazioni sono piuttosto eloquenti sul modo di concepire l’utilizzo delle royalties del petrolio, quando afferma che senza di esse la Regione e i Comuni non potranno chiudere i bilanci di questo e ancor più del prossimo anno e rischiano il dissesto, come se si trattasse di un mancato ordinario trasferimento dello Stato! E mostrano di voler rimuovere totalmente il tema dello sviluppo di quest’area legato in gran parte proprio alle royalties, manifestando così la volontà di continuare ad usare le royalties per le spese correnti, come bancomat per coprire qualunque esigenza di spesa, e ciò in barba ai moniti della Corte dei Conti, alle sollecitazioni di alcuni Sindaci del territorio, alle attese delle popolazioni e dei tanti giovani che vorrebbero impegnarsi in attività alternative al petrolio, ma non vedono intorno a sé né opportunità, né prospettive, perché mancano infrastrutture ed incentivi veri. Le parole del Presidente Pittella manifestano una totale sottovalutazione della situazione creatasi in Val d’Agri, dalla quale occorrerebbe prendere lezione per il futuro: che sarà, infatti, della Val d’Agri quando non ci sarà più il petrolio? Ciò che si sta vivendo oggi prefigura ed anticipa quanto accadrà domani, disoccupazione e povertà, perché dopo il petrolio…il nulla, cioè proprio quello che stiamo preparando e facendo oggi! Royalties = fondi gestiti male o gestiti per finalità del tutto diverse dallo spirito con cui vengono concesse, affidate alla discrezionalità/arbitrarietà di chi governa Regione e Comuni, senza alcuna programmazione e senza creare sviluppo. O come ha riconosciuto l’ex Presidente della Giunta Regionale: “…non si possono usare i soldi del petrolio per costruire aree pic-nic”. Ma c’è di peggio, se si assiste ad un uso di convenienza del “sic et nunc” (così ed ora!), asservito solo alla logica di un più facile consenso elettorale, sia nei Comuni che nei Dipartimenti Regionali. Dove sono le infrastrutture e i posti di lavoro rivendicati e promessi da creare con le royalties? Oltre il petrolio nulla, né per l’oggi, né per il domani! Ed è questa la condizione in cui il Presidente Pittella vuole continuare a lasciare la Val d’Agri, dopo circa un miliardo e mezzo di royalties “inghiottito” dalla Regione? Sarebbe vergognoso per lui ma oltre che fallimentare anche vergognoso per noi cittadini di questa Regione e della Val d’Agri se, non imparando nulla dall’esperienza che stanno vivendo i lavoratori e le popolazioni, continuassimo a tollerare un uso irresponsabile delle royalties, che da fondi straordinari vengono trattati come ordinari! Bisogna elevare il tasso rivendicativo della Val d’Agri e pretendere da subito che qualcosa cambi: alla salute da garantire, all’ambiente da proteggere e al lavoro da restituire al più presto ai lavoratori Eni e dell’indotto occorre assolutamente aggiungere lo SVILUPPO! Non si può continuare così, come se nulla fosse accaduto. Non si può, ad esempio, assistere a quanto sta avvenendo per Matera 2019: la Val d’Agri certamente potrebbe, per le potenzialità e i mezzi che ha, agganciare il treno di quell’evento straordinario, e considero encomiabile la proposta avanzata da alcuni Sindaci della Val d’Agri di aprire uno sportello informativo a Matera per la promozione turistica dell’area, che vorrebbe fare appunto di Matera una vetrina e un’occasione di crescita, scongiurando l’ipotesi che a fare la parte del leone nella vicenda Matera 2019 sia la Puglia, come sembra che stia già avvenendo. Ma come arrivare dalla Val d’Agri a Matera e viceversa? E’ una scommessa, poiché occorrono due ore e mezza da Viggiano, percorrendo una strada (specialmente il tratto SS 598-Craco nuova-Pisticci-Basentana) da terzo mondo! Quale turista si avventurerà mai da Matera per venire in Val d’Agri? E poi per visitare o fare che cosa, se non c’è, nonostante il Parco, un pacchetto turistico adeguato da offrire e i nostri beni culturali, enogastronomici ed ambientali sono in balia della buona volontà di qualcuno? Che fine ha fatto il P.O. Val d’Agri e in particolare quella proposta culturale contenuta nella Deliberazione n. 818 del 9 luglio 2013 della G.R., presentata dal Dipartimento Presidenza e Struttura di Progetto Val d’Agri, n. 7132: Programma Operativo “Val d’Agri”-Melandro-Sauro Camastra. Presa d’atto del documento-proposta: “L’industria culturale ed il Programma Operativo Val d’Agri-Melandro-Sauro Camastra” approvato dal Comitato di Coordinamento e Monitoraggio del P.O. Val d’Agri nella seduta del 12.11.2012?
A questo, e a tanto altro di simile, in verità, dovrebbero servire le royalties del petrolio, creando “con il petrolio, ma oltre il petrolio” prospettive di sviluppo concreto e definitivo per la Val d’Agri. Con la politica della SOPRAVVIVENZA e della CONVENIENZA, sostenuta caparbiamente dal Presidente Pittella, non andiamo lontano.

Vittorio Prinzi, Associazione Bene Comune Viggiano



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