Voce della Politica - 12/05/2016 - Lacorazza:'mi è stato suggerito di schierarmi con il Sì su referendum d'ottobre'

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Lacorazza:'mi è stato suggerito di schierarmi con il Sì su referendum d'ottobre'
12/05/2016
Piero Lacorazza non è più Presidente del Consiglio Regionale di Basilicata. La sinistra ‘dem’ denuncia una sorta di ‘epurazione’ a causa della sua presa di posizione al referendum contro le trivelle. Era nell’aria questo ‘cambiamento’? Diciamo che durante il percorso referendario questo cambiamento era ‘nel vento’ Bolognetti l’accusa di aver approfittato del referendum per ritagliarsi uno spazio ma che, in passato, le sue scelte non sono andate nella direzione opposta rispetto alle politiche pro petrolio, cosa risponde? Credo ci sia un livello di non conoscenza delle mie posizioni e delle mie dichiarazioni, che richiederebbero approfondimento. C’è stata una discussione prima del cambio di rotta alla presidenza del Consiglio regionale, con il presidente Pittella ne avevate parlato? Avrei sperato che Pittella avesse messo a disposizione dell’aula consiliare le motivazioni politiche, innanzitutto quelle, di un allargamento di una maggioranza ai colleghi Mollica e Pace. Un allargamento di cui non c’era assolutamente bisogno a differenza del Governo Nazionale, perché da noi c’è una maggioranza larga e solida. Mi pare che in Consiglio ci siano state posizioni anche diverse da parte dei cosiddetti renziani, come se si dovesse da una parte subire un diktat e dall’altra la necessità di prendere una decisione repentina. Né l’una né l’altra sono state motivate sul piano politico e personale. Mi sarei aspettato almeno un giudizio di merito rispetto a ciò che è stato fatto durante la mia presidenza del Consiglio, mi riferisco allo Statuto Regionale, all’avvicinamento dell’istituzione al mondo delle scuole ed altro. Come vede il Patto per la Basilicata? Non ho trovato in appendice un elemento: che nella sottoscrizione di quel Patto ci fosse anche la Presidenza del Consiglio regionale. Sul resto vedremo, necessita della definizione delle priorità perché non tutti in soldi sono immediatamente disponibili; occorre una strategia italiana e meridionale un po’ più complessa; interventi straordinari non si possono poggiare su pilastri fragili delle legislazioni ordinarie. Cioè: cosa ne sarà della sanità del sud, dei trasporti del sud, delle università del sud? I diritti alla salute, alla mobilità, allo studio sono diritti di cittadinanza che si applicano con leggi ordinarie. E quando sulle leggi ordinarie ci metti interventi straordinari corri il rischio di non costruire uno sviluppo durevole. Quale sarà la sua posizione sul referendum costituzionale? Non ho ancora deciso. Tra l’altro mi era stato fatto intendere che era meglio che io dichiarassi di votare sì, ma io non baratto una poltrona per un voto. La poltrona era quella che ha appena lasciato? Beh, sì. Non ci sono state richieste dirette ma sa, riesco a decifrare molto bene i messaggi che arrivano dalla politica. Diciamo che mi era stato suggerito. Sulla Riforma ci sono alcuni elementi che vanno chiariti: se questa nuova Costituzione sarà una riedizione dello Sblocca Italia con politiche energetiche che a noi non piacciono; ancora non è chiaro il sistema elettorale del Senato, perché non ci possono essere nominati; inoltre non mi convince l’Italicum. Ci sono anche aspetti che mi piacciono: un Parlamento che decide più celermente, la riduzione dei parlamentari. Sto approfondendo ogni singolo comma. Quando deciderà cosa votare farà campagna referendaria? Non lo so. In queste settimane mi sto trattenendo. Spero di trattenermi fino alla fine. Ma conoscendo il mio carattere sarà difficile. Consigliere regionale fino alla fine o accetterebbe altri incarichi? Il problema non è chi c’è in Giunta. Il punto è capire le ragioni sulle quali si fa un accordo, quali sono le priorità, la governance, le politiche energetiche. Questa è la base di discussione sulla quale mi sarebbe piaciuto che il ragionamento fosse stato condotto. Mariapaola Vergallito

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