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Bicameralismo metafisico di Renzi e Napolitano.(Dialogando con Giuseppe Corizzo)

8/05/2016

Il bicameralismo metafisico di Renzi e Napolitano. (Dialogando con Giuseppe Corizzo)
Le due più antiche democrazie non hanno mai cambiato la propria costituzione. Gli Stati Uniti d'America non hanno mai messo in dubbio la costituzione di Filadelfia del 1787. La Gran Bretagna non ha mai avuto un testo scritto, ma fa riferimento alla Magna Cartha Libertatum del 1215 e all'habeas corpus act del 1679. Da allora nessuna modifica. L'Italia politica post tangentopoli ha manifestato una sindrome del
cambiamento costituzionale.
Centrosinistra, prima, centrodestra dopo, PD di Napolitano e Renzi adesso hanno partorito tre riforme costituzionali. Immaginiamo cosa sarebbe successo, e in parte potrebbe succedere ancora, se la riforma del centro destra fosse stata approvata dal referendum, e se questa verrà confermata dal voto popolare:
- Statuto Albertino, 1861
- Costituzione repubblicana, 1948
- Riforma del titolo V, 2001
- Riforma dell'ordinamento (centro destra) 2006
- Riforma costituzionale Renzi Napolitano 2016
Cioè, dell'impazzimento di un ceto politico in cerca di legittimazione. Due costituzioni in 107 anni. Altre tre in 15 anni. Perché? Ci si chieda il perché. Un tentativo estrinseco di una legittimità che il ceto politico non ha.
Nel merito due osservazioni. Per ora.
1) la prima, paradossale. Uno degli obiettivi (dichiarati) del cambiamento costituzionale è quello di migliorare la capacità legiferativa del Parlamento. Premesso che una buona democrazia non si misura sulla
quantità delle leggi, ma sulle "buone leggi" che riesce a costituire e, soprattutto, sulle modalità partecipative ed inclusive di formazione delle leggi. Se, comunque, dovesse valere il "principium individuationis" quantitativo, il parlamento italiano supera ampiamente tutti i parlamenti
monocamerali. Prova ne sono, e qui sta il paradosso, le tre riforme costituzionali in 15 anni in doppia lettura.
2) la seconda. O del bicameralismo metafisico. Non viene introdotto il monocameralismo, ma viene peggiorato il bicameralismo. Mi spiego.
a) la "qualità" politica dei nuovi senatori, nominati di fatto tra le seconde file, di sindaci e consiglieri regionali
b) il pasticcio delle competenze legislative. Chi legge l'articolo 70 nota due aspetti determinanti della fruizione democratica: la mancanza di chiarezza (concinnitas, brevitas) e il conflitto di competenze che sarà esiziale per i cancellieri degli uffici della corte costituzionale e della corte di cassazione.
Ne potremmo vedere delle belle. Ma mi fido del buon senso degli italiani. E quindi nella vittoria del no.
Au revoir.

Filippo Gazzaneo.

senise maggio 2016



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