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La voce della Politica
| G.Rosa.Il ‘tuttappostismo’ di Luongo tipico dei regimi fallimentari |
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21/10/2014 |  Le dichiarazioni del Segretario regionale del Pd, Luongo, sul dissesto della Città capoluogo di Regione fanno sorridere.
Il tentativo di confondere il dato formale della possibile dichiarazione di dissesto, affermando che "si sta cercando ad ogni costo di portare la città al dissesto", con la situazione reale di default creata dalle passate amministrazioni, le quali hanno gestito ‘allegramente’ le finanze pubbliche, è alquanto dilettantistico.
I cittadini sanno (e avranno anche maggiore contezza dei dati non appena saranno ufficializzate le risultanze contabili da parte del Commissario prefettizio e della Corte dei Conti), chi ha portato il Comune di Potenza sul baratro del dissesto che purtroppo questa amministrazione ‘sarà costretta’ solo a certificare. Perché, è bene ricordarlo, il buco, il disavanzo (possiamo chiamarlo in qualunque modo la sostanza non cambia), che è il presupposto per la dichiarazione di dissesto, è cosa oggettiva, c’è o non c’è e la sua esistenza è oggetto di indagine da parte di un soggetto terzo, il Commissario prefettizio. Dobbiamo forse pensare che il Commissario, qualora dovesse presentare al Consiglio un bilancio non in pareggio, è causa del dissesto del comune di Potenza?
Sarebbe più appropriato che Luongo facesse realmente ‘un’operazione verità’, cosa alla quale i cittadini hanno diritto, rispondesse innanzitutto ad alcune domande: il disavanzo 2013 era o no di 24 milioni di euro, al lordo del contributo regionale di 9 milioni di euro? Quali ne sono le ragioni? Nel 2014, matura un nuovo disavanzo di 25 milioni di euro la cui esistenza nessuno nega e che potrebbe essere l’ultima causa in ordine di tempo del dissesto finanziario dell’ente, quali sono le ragioni? E i 30 milioni di poste attive su cui sta indagando la Corte dei Conti sono legittimamente state inserite nel bilancio 2012? Ma soprattutto, come sono stati spesi i soldi dei cittadini di Potenza che, negli anni, non hanno certo ricevuto servizi di qualità proporzionati a tutte queste spese?
Solo con le risposte a tali domande, il discorso sul dissesto del Capoluogo lucano, il quale, ricordiamolo, è il risultato di conti che non tornano (e in questo caso pare che non tornino proprio), potrebbe dirsi completo.
In caso contrario dobbiamo immaginare che le dichiarazioni del segretario Luongo siano solo un goffo tentativo di spostare la prospettiva, cercando di addossare responsabilità al nuovo Sindaco e al nuovo Consiglio, del quale fanno parte anche neoconsiglieri del Pd che nulla hanno a che fare con la precedente gestione cittadina.
Le valutazioni del Segretario regionale del Pd, non gli fanno onore, il quale, per onestà politica ed intellettuale, dovrebbe muoversi sempre partendo dal solco della verità.
Chiedere la predisposizione del bilancio, affermando che "in situazioni similari i bilanci sono stati sempre approvati tra mille sacrifici (di chi? Dei cittadini) e con una ferma volontà di evitare avventure alla comunità cittadina" è, a nostro parere, da incoscienti, soprattutto in considerazione del fatto che quei 'metodi e regole' con i quali sono stati approvati gli scorsi bilanci e che Luongo sembra invitare a seguire, sono oggetto di indagine da parte della Corte dei Conti.
All'interesse della Città, tanto urlato e sbandierato in queste settimane, il Segretario regionale del Pd avrebbe dovuto applicarsi già negli anni scorsi, da alto dirigente del suo partito, richiamando le passate amministrazioni a tenere comportamenti più prudenti ed oculati. Quando oramai rimane poco da fare ci appare puerile ed irresponsabile continuare a sostenere “tutto a posto madama la marchesa”.
Ma è noto alla storia: il tuttoapostismo è il classico atteggiamento adottato nei regimi consapevoli del loro fallimento e sull’orlo della scomparsa.
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