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“L’esilio nella letteratura", un incontro a Potenza |
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1/12/2011 | Ieri a Potenza, presso l’ Aula Magna dell’ Università degli studi della Basilicata si è svolta una giornata seminariale curata dal dipartimento di studi letterari e filosofici della facoltà di lettere e filosofia, dal titolo “L’ esilio nella letteratura classica, moderna e contemporanea.
La giornata è iniziata con i saluti del Magnifico Rettore Mauro Fiorentino, Pasquale Frascolla, preside della facoltà di lettere, e Francesco Panarelli, direttore del dipartimento di Scienze storiche linguistiche e antropologiche, e Aldo Corcella direttore del Dipartimento di Studi letterari e filologici.
La prima relazione è stata di Elena Esposito, che ha esposto alcune riflessioni sull’ esilio nel teatro greco del V secolo, la seconda relazione del Professor Carlo Di Giovine, in cui l’ esilio è stato definito come la ferita che non si cicatrizza, e l’ intervento si è incentrato sulle Metafore della relazione nelle opere ovidiane da Ponto. Dante, così descrive il dolore dell'esilio nella Divina Commedia :«. . . Tu lascerai ogne cosa diletta più caramente; e questo è quello strale che l'arco de lo essilio pria saetta. Tu proverai sì come sa di sale lo pane altrui, e come è duro calle lo scendere e 'l salir per l'altrui scale. . .» Paradiso XVII: 55-60
Dopo la parte classica, è stato trattato il tema dell’ esilio in Bolivar da parte di Antonio Scocozza, dell’ Università di Salerno; Volare oltre le reti, per una poetica dell’ esilio nel Dedalus di Joyce, questo l’ intervento di Sergio Zatti dell’ Università di Pisa, sempre Joyce è stato l’ autore della sessione pomeridiana, trattato da Michele Goffredo e Giuseppe Martoccia dell’ Unibas, è seguito il contributo di Arnold Kruse dell’ Università Federico II di Napoli. L'esilio è stato usato storicamente come una forma di punizione, in particolare per gli oppositori politici delle persone al potere. L'esilio ha costituito una punizione severa, in particolare per quelli, come Ovido e altri, che vennero esiliati in regioni straniere o arretrate, tagliati fuori da tutte le opportunità della vita e separati da famigliari e amici.
Partendo dalla classicità, passando per la letteratura straniera, si è poi giunti, infatti, ad analizzare lo spazio e il tempo del confino nella Basilicata di Carlo Levi con Maria Pia Ellero dell’ Unibas, e infine si è approdati alle tipologie metaforiche dell’ esilio tra Prezzolini e Flaiano, con Emma Giammattei dell’ Università degli studi del Suor Orsola Benincasa di Napoli. La tematica dell’ esilio è stata analizzata nel senso dello stare lontano dalla propria casa, città, stato o nazione, a causa dell'esplicito rifiuto del permesso di farvi ritorno, e in particolare sono state analizzate le sofferenze dell’ anima, che esso comporta. Al termine della Giornata Seminariale, si è svolto nell’ Aula Occello Lucano lo spettacolo teatrale dal titolo “L’esilio del cuore”, a cura di Claudia Balsamo.
Maria Rosaria Rondinelli
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