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Recensione libro:Guerra fredda e interessi nazionali di Massimo de Leonardis

31/10/2014

Nel libro di Massimo De Leonardis “Guerra fredda mette tra l’altro in rilievo che la storiografia sulla politica estera italiana nel secondo dopoguerra ha ormai raggiunto, nonostante la ridotta disponibilità di fonti documentarie sul periodo successivo agli ani 50’, una consistenza notevole, contando saggi approfonditi su singole vicende, ricostruzioni più ampie di alcuni temi e anche quale che manuale di carattere generale si colloca ad un livello intermedio fra questi tre tipi di storiografia.
Il titolo da un lato vuole ricordare che la Guerra fredda, pur costituendo l’imprescindibile contesto di riferimento per la diplomazia del nostro Paese,non cancellò ovviamente alcuni specifici interessi nazionali: dall’altro preferendo l’espressione “l’Italia nella politica internazionale a quella “la politica estera italiana”, sottolinea la necessità, innanzi tutto nell’uso delle fonti, di tener conto delle posizioni e delle percezioni non solo del governo di Roma ma anche di quelli dei Paesi con i quali quest’ultimo si confrontò.
Anche perché gli attori fondamentali erano le maggiori Potenze, in primo luogo Stati Uniti e Regno Unito, non certo l’Italia, pur se quest’ultima non restò passiva, ricercando ogni possibile spazio d’iniziativa.
Il primo e il quarto capitolo forniscono un inquadramento generale del tema. L’uno illustrando come l’epoca successiva alla Seconda guerra mondiale s’inserisca nel più lungo periodo della politica estera italiana doplo l’Unità marcando una netta discontinuità nella quale tuttavia, passata la fase delle plagine di De Leonardis emerge un paese non protagonista, un lemma che si suole troppo spesso adoperare in Italia quasi come aspirazione o come aspirazione o come illusione e che se non viene riconosciuta dagli altri suona alquanto vacua ed emerge un’Italia responsabile e coerente.
De Leonardis sa darne la dimostrazione mettendo in risalto alcune capacità dell’azione italiana di politica estera nella sua continuità razionale, nonostante talune frequentazioni deviazioni dovute ad ambizioni momentanee o a velleitarismi caratteristici dell’Italia.
. La razionalità costituisce appunto nelle pagine di dell’autore del libro, la ragion d’essere della politica estera dell’Italia, cui fanno da contrappunto a rafforzare il valore dell’equilibrio delle scelte italiane altre politiche estere, nel loro orgoglio hanno invece commesso.

.
Nel libro vengono affrontati molti altri temi inerenti il nostro paese nei rapporti con gli altri paesi europei ed affronta sia le fasi salienti della seconda guerra mondiale sia la guerra fredda.
Inoltre offre importanti piste di riflessione su problemi drammatici della storia internazionale e rappresenta un valido sussidio per capire come si sono verificati certi eventi internazionali.


Biagio Gugliotta.



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