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Cersosimo saluta l'arrivo del nuovo parroco |
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16/09/2019 | Per l’ingresso del nuovo parroco a Cersosimo, don Pablo Alberto Heis, si è tenuta una solenne celebrazione eucaristica, presieduta da Sua Eccellenza Monsignore Vincenzo Carmine Orofino. La comunità di Cersosimo, assieme a quella di Terranova del Pollino e di altri centri della Val Sarmento hanno vissuto una serata speciale nella chiesa Madre dell’antica terra di S. Maria di Kyr-Zosimo, importante priorato sin dall’anno Mille. Il Vescovo, preceduto dai ministranti, dai concelebranti, dal nuovo parroco e dal diacono don Vincenzo Terracina, che affiancherà don Pablo nel suo magistero e che proprio ieri ha festeggiato 15 anni di diaconato, ha raggiunto l’altare in processione; tra i banchi, alzati, i sindaci di Cersosimo, Terranova di Pollino, di Noepoli e San Paolo Albanese. Un rito antico, allo stesso tempo simbolico e importante per la vita di una comunità parrocchiale. L’amore e la misericordia di Dio si manifestano attraverso il nuovo parroco – spiega il Pastore della Diocesi di Tursi-Lagonegro - vero dono della Chiesa, in grado di guidare, in nome e per conto del Vescovo, il popolo di Dio – sottolinea monsignor Orofino - Un Vescovo che guarda negli occhi i suoi fratelli, che racconta le sue origini contadine, che parla delle difficoltà di ognuno ma anche della forza d’animo che è in ognuno, quella forza che aiuta a raggiungere mete impensabili. La voce del buon pastore squarcia il silenzio, tra il fumo e il chiaroscuro delle candele, i canti del coro e le preghiere appena accennate. La solennità prende tutti per mano. L’emozione è forte, le comunità presenti si guardano, si scambiano il segno della pace, più volte invocata. I sindaci di Terranova, Vincenzo Golia e di Cersosimo, Armando Antonio Loprete, ricordano con affetto e gratitudine don Giacinto Giacobino, padre generoso e premuroso, guida sicura e preziosa per il territorio, ma sottolineano anche il periodo difficile per le nostre comunità: crisi di valori, povertà e disuguaglianze che portano a violenza ed emarginazione. Problemi che vanno affrontati come comunità, precisano don Pablo e don Vincenzo, comunità in grado di parlarsi, di lavorare assieme, di pregare, di aiutare gli anziani, di mettersi a disposizione dei meno fortunati , ma allo stesso tempo capace di progettare un futuro migliore. Poi ancora l’antica liturgia con le richieste di benedizione, sino al rinnovo delle promesse sacerdotali e la consegna della chiave della custodia eucaristica. Simboli e promesse per il pastore della Chiesa, che ha il compito da oggi in avanti di annunziare a tutti la parola di Dio.
Vincenzo Diego
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