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Occhi lucani sul caso Impastato. Oggi il 41esimo anniversario

9/05/2019



Alla fine degli anni Novanta cominciarono i lavori della Commissione Parlamentare Antimafia (presieduta da Ottaviano Del Turco con vice presidente Nichi Vendola ) sul caso della morte di Giuseppe Impastato, il giovane trovato morto esattamente 41 anni fa nei pressi della stazione tra Cinisi e Partinico, nella provincia di Palermo. Quella Commissione ha avuto anche due firme lucane: quella di Peppino Molinari che era stato designato dal gruppo parlamentare del Partito Popolare; e quella dell’attuale Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Lagonegro Gianfranco Donadio, originario di Chiaromonte, chiamato come consulente (nel documento finale si legge: A questa relazione la Commissione non sarebbe giunta (è doveroso riconoscerlo) senza la professionalità e la passione civile dimostrata, nel corso di un lavoro istruttorie certamente complesso, dai preziosi consulenti). Si decise di istituire un comitato per indagare sulla triste vicenda di Peppino Impastato a vent’anni dalla sua morte, avvenuta nel 1978 a Cinisi, in Sicilia. Il coordinatore del comitato era il senatore Giovanni Russo Spena, di Democrazia Proletaria, partito nel quale Impastato militava e per il quale si era candidato come consigliere comunale alle elezioni alle quali non poté partecipare perché morì pochissimi giorni prima.
“Il dibattito che precedette la costituzione del comitato fu molto forte- ci racconta Molinari- perché questa vicenda era riportata, fino ad allora, dalla stampa nazionale e dagli organi locali siciliani come la storia di un terrorista che, in maniera ‘’maldestra’’ era rimasto ucciso dalla bomba che voleva mettere sui binari. Quindi si parlava di una storia a metà tra terrorismo maldestro e suicidio.
Nelle conclusioni a corredo della relazione della commissione si legge: ” L'indagine ha (…) dovuto ricostruire l'anatomia di una deviazione, che ha, dalla immediatezza del delitto, impedito di ricercare e di individuare i mandanti e gli esecutori materiali dell'omicidio”.
“L’impressione che abbiamo avuto fu di una grandissima superficialità nel condurre le indagini, e questo fin da subito, fin dalle prime ore dopo il ritrovamento del corpo- spiega Molinari- C’è anche da dire che in Sicilia c’era una zona grigia tra mafia e alcuni ambienti delle istituzioni. E questa zona grigia ha favorito che questa tesi del terrorista suicida andasse avanti”.
“Dagli interrogatori emergeva un forte imbarazzo. Pensi che i carabinieri, per esempio, non interrogarono una signora che abitava vicina al luogo del ritrovamento del corpo e questa signora, dopo poco tempo, se ne andò, se non ricordo male, in America. Così, per far capire il livello delle indagini di allora”.
Le indagini, all’epoca, erano condotte dal generale Antonio Subranni, tra i condannati “eccellenti” nella sentenza di primo grado del processo per la trattativa Stato-mafia di un anno fa.

” Mai, forse, ed è un aspetto da sottolineare, nella storia del Parlamento italiano, la Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno della mafia e delle altre associazioni criminali similari, ha dovuto indagare su una vicenda così specifica mentre è in corso il relativo processo penale. L'inchiesta della Commissione si è svolta su un piano del tutto autonomo e distinto dall'indagine penale.

Ma perché ci sono voluti oltre vent’anni?
“Oltre al depistaggio- dice Molinari- dobbiamo anche considerare il contesto nel quale tutto è avvenuto. Impastato viene trovato morto nelle stesse ore in cui a Roma le Brigate Rosse fanno ritrovare il corpo di Aldo Moro. Il tema prevalente era la lotta al terrorismo. Da questo punto di vista per l’opinione pubblica nazionale fu “facile” accettare la tesi terroristica. Alla luce di tutto quello che è accaduto, oggi possiamo dire che c’era un disegno ben definito”.

La linea scelta nell'accertamento delle cause e degli autori dell'assassinio di Giuseppe Impastato è il frutto di un atto positivo di volontà, di una precisa scelta. Non negligenza o inerzia, ma scelta consapevole di non vedere la sfida della mafia e lucida decisione di lasciare inesplorati il sistema e i poteri criminali di quel territorio.

“Il lavoro fatto in commissione è stato molto utile rispetto al riconoscimento di Tano Badalamenti come mandante dell’omicidio (avvenuto nel 2002, ndr)- spiega Molinari- perché è stata una ricostruzione importante, con una relazione approvata, se non ricordo male, all’unanimità.
“Credo che con questo lavoro sia stata resa giustizia anche alla madre di Peppino Impastato, Felicia. La ricordo come una donna minuscola ma tenace. Una donna che poi, negli anni, ho rivisto, per esempio, nella madre di Elisa Claps: donne, mamme, che trascorrono un’intera esistenza a cercare verità e giustizia per i figli. Felicia è stata molto coraggiosa. E non nascondo che la sua audizione è stata la spinta definitiva affinché ognuno di noi affrontasse con più vigore e impegno morale il proprio lavoro di ricerca di giustizia”.


Indiscutibile merito di questa Commissione è la volontà di far uscire quell'omicidio dal cono d'ombra, riscrivendo la grammatica di un'inchiesta, descrivendo l'anatomia di una « deviazione » che ha riguardato l'uccisione di un giovane valoroso e coraggioso, seppure imprudente. Perché solo l'imprudenza - o un grande, devastante dolore - poteva spingerlo a rifiutare pubblicamente le condoglianze dei mafiosi dopo la morte del padre. Il rifiuto delle condoglianze, nella cultura popolare del sud, rappresenta il massimo del disprezzo e dello sfregio. Era questo, probabilmente, lo stato d'animo di Peppino Impastato quando decise di compiere quell'atto sicuramente inusuale
per quella realtà e per quei tempi. Avere descritto l'anatomia di una deviazione è, forse, una operazione che all'apparenza può sembrare modesta. Essa non ha guardato, però, solo al recupero della memoria storica (compito, comunque, niente affatto inutile e superfluo) ma, ha voluto essere in concreto anche un esile filo di speranza, sicuramente utile per le future generazioni.


Mariapaola Vergallito

UN GIORNO A CINISI




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NEWS BREVI

1/12/2021 Ultimo lotto Bradanica, domani alle 11.30 l’apertura al traffico

Come annunciato nei giorni scorsi verrà aperto domani, 2 dicembre, l’ultimo lotto “La Martella” della strada Statale “Bradanica”.
L’apertura al traffico è in programma alle ore 11.30 al km 135 lato La Martella.
Sarà presente l’assessore regionale alle Infrastrutture e Mobilità, Donatella Merra.

28/11/2021 Poste Italiane: estesi orari apertura di tre uffici postali lucani

Poste Italiane comunica che a partire lunedì 29 novembre, gli Uffici Postali di Matera 5, Melfi e Moliterno saranno interessati da un potenziamento degli orari di apertura al pubblico.
In particolare, gli uffici postali di Melfi e Moliterno (PZ) saranno aperti dal lunedì al venerdì, dalle ore 8:20 – 19:05, il sabato dalle ore 8:20 alle 12:35. Matera 5 osserverà l’orario di apertura su 6 giorni lavorativi. Lun/ven 08:20 – 13:45, sabato  08:20 – 12:45.
Questi interventi confermano la vicinanza di Poste Italiane al territorio e alle sue comunità e la volontà di continuare a garantire un sostegno concreto all’intero territorio nazionale. Anche durante la pandemia, infatti, Poste Italiane ha assicurato con continuità l’erogazione dei servizi essenziali per andare incontro alle esigenze della clientela, tutelando sempre la salute dei propri lavoratori e dei cittadini.
L’Azienda coglie l’occasione per rinnovare l’invito ai cittadini a recarsi negli Uffici Postali nel rispetto delle norme sanitarie e di distanziamento vigenti, utilizzando, quando possibile, gli oltre 8.000 ATM Postamat disponibili su tutto il territorio nazionale e i canali di accesso da remoto ai servizi come le App “Ufficio Postale”, “BancoPosta”, “Postepay” e il sito www.poste.it. 

15/11/2021 Obbligo di catene o pneumatici da neve

E’ stata emessa questa mattina e trasmessa alla Prefettura ed a tutte le Forze dell’ordine, l’ordinanza firmata dal Dirigente dell’Ufficio Viabilità e Trasporti della Provincia, l’ing. Antonio Mancusi, con la quale si fa obbligo:“A tutti i conducenti di veicoli a motore, che dal 01 Dicembre 2021 fino al 31 Marzo 2022 transitano sulla rete viaria di competenza di questa Provincia di Potenza, di essere muniti di pneumatici invernali (da neve) conformi alle disposizioni della direttiva comunitaria 92/33 CEE recepita dal Decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti 30/03/1994 e s.m.i. o a quelle dei Regolamenti in materia, ovvero di avere a bordo catene o altri mezzi antisdrucciolevoli omologati ed idonei ad essere prontamente utilizzati, ove necessario, sui veicoli sopraindicati.

Tale obbligo ha validità, anche al di fuori del pericolo previsto in concomitanza al verificarsi di precipitazioni nevose o formazione di ghiaccio”.

Non con i miei soldi. Non con i nostri soldi
di don Marcello Cozzi

Parlare di pace in tempi di guerra è necessario, ma è tardi.
Non bisogna aspettare una guerra per parlarne. Bisogna farlo prima.
Bisogna farlo quando nessuno parla delle tante guerre dimenticate dall'Africa al Medio Oriente, quando si costruiscono mondi e società sulle logiche tiranniche di un mercato che scarta popoli interi dalla tavola dello sviluppo imbandita solo per pochi frammenti di umanità; bisogna farlo quando la “frusta del denaro”, come ...-->continua





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