Con Raffaele Soave se ne va un pezzo di storia del Senisese
18/09/2017
Io non lo so quanti anni aveva Raffaele Soave. Non gliel’ho nemmeno mai chiesto e non ho mai controllato neanche nella nota biografica che pur ci deve essere sul suo libro dedicato alle battaglie negli anni della costruzione della diga di Montecotugno. Un libro che tutti i lucani dovrebbero avere.
Non so quanti anni avesse.
Cento, forse, a giudicare dalle mille lotte sociali che ha portato avanti, tante, tutte per quel fazzoletto di terra chiamato area sud della Basilicata. Chiamato Senisese.
Vent’anni, se devo giudicare la passione che ha sempre trasmesso da militante vero, da sindacalista dopo essere stato per anni operaio a Torino, da amministratore di una Basilicata in cui ancora era forte la voce di quel fazzoletto di terra che, negli ultimi anni, ha perso improvvisamente le sue menti politiche più lungimiranti.
Tante battaglie, una su tutte: la vertenza Senise. Perché prima dei centomila di Scanzano c’è stato il decennio senisese, il fermento di un popolo in bilico tra la terra e l’industria, tra la speranza e la paura. Anni che Raffaele ha raccontato in quel libro che tutti noi lucani dovremmo avere a casa, nel quale ha messo insieme non soltanto la sua esperienza personale ma quelle pagine sono diventate un grande e fino ad ora unico, vero archivio cartaceo delle immagini, dei nomi dei protagonisti dell’epoca, della rassegna stampa e dei fatti accaduti in oltre un decennio di vertenza. A 31 anni dalla prima presentazione ufficiale del libro molte sono ancora le domande e le riflessioni che, tutto il territorio del Senisese e, in generale, regionale deve porre all’attenzione delle istituzioni e dei cittadini. Molte cose sono cambiate, è stato ripreso, in parte rispetto a come era stato concepito, il Progetto Speciale Senise, alcuni obiettivi sono stati raggiunti.
Ma molta è ancora la strada da percorrere.
Ecco, questo era un cruccio di Raffaele. Voleva fare, fare e poi fare ancora. Voleva riaprire pubblicamente i temi caldi di quelle stagioni che lui non ha mai smesso di raccontare.
Oggi sono in molti a ricordare Raffaele Soave e, ne sono convinta, sarà più difficile trovare qualcuno che non l’abbia conosciuto, che il contrario.
“Raffaele Soave mi ha insegnato a guardare sotto l’acqua della diga di Senise- ha scritto, commosso, Ulderico Pesce- A recuperare la memoria e l’ incanto di quelle case sepolte dall’acqua dove vivevano contadini seri che con la fatica e la passione avevano fatto grande Senise e il Senisese. Raffaele è stato in prima linea nella lotta per la dignità di quella gente che con l' avvento della Diga di Montecotugno vedeva inondare e seppellire la propria vita. Raffaele era e rimane la chiave, la memoria di quel popolo. Il Senisese potrà aprire le porte del futuro se saprà aprire la porta della memoria. Raffaele e i tanti lottatori di quegli anni da anni ci porgono le chiavi di quella grande memoria”.
Quei Giardini vinti dall’acqua sono riemersi da un invaso che oggi non si vede e che mostra una terra ferita. Forse, mi piace pensare, per un ultimo saluto.
Siamo a metà settembre.
Ma non è solo per questo che si ha la sensazione che sia finita una stagione.
I funerali si svolgeranno lunedi alle 16.00 a Roccanova.
Mariapaola Vergallito
Di seguito una inchiesta realizzata dalla siritide sulla diga di Montecotugno con intervista a Raffaele Soave
20-02-2008 Centralità Senise - interviste Raffaele Soave e Antonio Uccelli
1/12/2021- Ultimo lotto Bradanica, domani alle 11.30 l’apertura al traffico
Come annunciato nei giorni scorsi verrà aperto domani, 2 dicembre, l’ultimo lotto “La Martella” della strada Statale “Bradanica”.
L’apertura al traffico è in programma alle ore 11.30 al km 135 lato La Martella.
Sarà presente l’assessore regionale alle Infrastrutture e Mobilità, Donatella Merra.
28/11/2021- Poste Italiane: estesi orari apertura di tre uffici postali lucani
Poste Italiane comunica che a partire lunedì 29 novembre, gli Uffici Postali di Matera 5, Melfi e Moliterno saranno interessati da un potenziamento degli orari di apertura al pubblico.
In particolare, gli uffici postali di Melfi e Moliterno (PZ) saranno aperti dal lunedì al venerdì, dalle ore 8:20 – 19:05, il sabato dalle ore 8:20 alle 12:35. Matera 5 osserverà l’orario di apertura su 6 giorni lavorativi. Lun/ven 08:20 – 13:45, sabato 08:20 – 12:45.
Questi interventi confermano la vicinanza di Poste Italiane al territorio e alle sue comunità e la volontà di continuare a garantire un sostegno concreto all’intero territorio nazionale. Anche durante la pandemia, infatti, Poste Italiane ha assicurato con continuità l’erogazione dei servizi essenziali per andare incontro alle esigenze della clientela, tutelando sempre la salute dei propri lavoratori e dei cittadini.
L’Azienda coglie l’occasione per rinnovare l’invito ai cittadini a recarsi negli Uffici Postali nel rispetto delle norme sanitarie e di distanziamento vigenti, utilizzando, quando possibile, gli oltre 8.000 ATM Postamat disponibili su tutto il territorio nazionale e i canali di accesso da remoto ai servizi come le App “Ufficio Postale”, “BancoPosta”, “Postepay” e il sito www.poste.it.
15/11/2021- Obbligo di catene o pneumatici da neve
E’ stata emessa questa mattina e trasmessa alla Prefettura ed a tutte le Forze dell’ordine, l’ordinanza firmata dal Dirigente dell’Ufficio Viabilità e Trasporti della Provincia, l’ing. Antonio Mancusi, con la quale si fa obbligo:“A tutti i conducenti di veicoli a motore, che dal 01 Dicembre 2021 fino al 31 Marzo 2022 transitano sulla rete viaria di competenza di questa Provincia di Potenza, di essere muniti di pneumatici invernali (da neve) conformi alle disposizioni della direttiva comunitaria 92/33 CEE recepita dal Decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti 30/03/1994 e s.m.i. o a quelle dei Regolamenti in materia, ovvero di avere a bordo catene o altri mezzi antisdrucciolevoli omologati ed idonei ad essere prontamente utilizzati, ove necessario, sui veicoli sopraindicati.
Tale obbligo ha validità, anche al di fuori del pericolo previsto in concomitanza al verificarsi di precipitazioni nevose o formazione di ghiaccio”.
Non con i miei soldi. Non con i nostri soldi di don Marcello Cozzi
Parlare di pace in tempi di guerra è necessario, ma è tardi.
Non bisogna aspettare una guerra per parlarne. Bisogna farlo prima.
Bisogna farlo quando nessuno parla delle tante guerre dimenticate dall'Africa al Medio Oriente, quando si costruiscono mondi e società sulle logiche tiranniche di un mercato che scarta popoli interi dalla tavola dello sviluppo imbandita solo per pochi frammenti di umanità; bisogna farlo quando la “frusta del denaro”, come ...-->continua