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Assa su opificio:'impianto sovradimensionato e contrario a vocazione area'

5/08/2014



In merito alla presunta realizzazione di un opificio di rifiuti in contrada Santa Lucia a Senise, l’associazione ASSA (associazione sviluppo storico Ambientale), che da 13 anni lavora nell’ambito dello sviluppo , promozione e tutela dell’ambientale nel territorio di Senise, con progetti che sono andati dalla realizzazione di un opuscolo informativo dal titolo"Cicli e ricicli del nostro territorio" dal lontano anno 2006 alle più recenti battaglie contro la realizzazione di una discarica di rifiuti speciali non pericolosi nel territorio di Senise, proposta circa quattro anni fa, esprime la sua contrarietà al progetto. Questo perché, dai primi dati emersi dalle delibere regionali, si evince che l’impianto sia sovradimensionato per le necessità del territorio del Senisese e del sud della Basilicata. Non potendo entrare del tutto nel merito del progetto tecnico, visto la mancanza ad oggi dell’esecutivo, l’associazione si esprime sui dati che fino ad ora sono stati diffusi tramite delibera regionale. Dall’analisi di questi dati, si evince subito il sovradimensionamento della struttura che non ci sembra vada di pari passo con l’idea di sostenibilità ambientale che dovrebbero avere i territori della Basilicata. L’Assa ritiene che un piccolo territorio come Senise non possa farsi carico della problematica dei rifiuti di una intera regione. Dai dati diffusi dalla delibera regionale datata 27 giugno 2014 , l’impianto a pieno regime dovrebbe lavorare 274 tonnellate al giorno di indifferenziato, senza contare le 640 tonnellate al giorno di inerti speciali, una enormità per un territorio che va dal Senisese al Lagonegrese, considerando anche il territorio di Sant’Arcangelo. Secondo come riferito in consiglio comunale dal sindaco di Sant’Arcangelo sulla discarica di località Frontoni, in piena emergenza tale discarica lavora tra le 70 e le 80 tonnellate al giorno, servendo attualmente quasi 50 comuni. Questi sono dati che possono far capire quanto l’impianto possa essere sovradimensionato per un territorio come il nostro. La sostenibilità ambientale, noi riteniamo che si possa raggiungere con progetti seri che la stessa amministrazione senisese ha promosso in questi anni con l’ormai avviata raccolta differenziata, un progetto che ha avuto le sue difficoltà iniziali, ma che ad oggi dimostra di funzionare bene. Si potrebbe, a tal proposito, aumentare l’attività di controllo per favorire una RD più completa e puntuale. Fare la differenziata porta a porta, non è solo il semplice separare rifiuti, ma è un esercizio culturale che deve continuare per oliare ancor di più i meccanismi di una pratica che sarà il futuro delle generazioni.
Noi siamo d’accordo a realizzare impianti di lavorazione rifiuti di piccola portata, dimensionati per il singolo territorio, preferendo l’impianto di recupero a freddo dei rifiuti, come quella della plastica. Il tutto – ribadiamo - sempre dimensionato per un piccolo territorio come il nostro. Impianti che hanno sicuramente un impatto ambientale molto più basso e quindi molto più gestibili e che possono dare anche una risposta lavorativa in un territorio che fa fatica a svilupparsi, soprattutto nel settore industriale.
Un altro dato che non concilia con la sostenibilità ambientale del territorio è rappresentato dall’enormità di automezzi che servirebbero per il funzionamento a pieno regime dell’impianto. Si parla da una prima stima di più di 50 camion che porteranno rifiuti e inerti speciali, camion che dovranno percorrere le strade del territorio creando molti disagi alla viabilità e aprendo anche un capitolo di sicurezza stradale, soprattutto lungo strade non adatte per un flusso continuo di questi tipi di mezzi.
In ultimo, la dimensione dell’impianto va anche in contrasto con le idee di sviluppo territoriale basato sulla promozione, valorizzazione e produzione di prodotti tipici locali come il peperone IGP di Senise.
Infine accogliamo con piacere la delibera comunale del Comune di Sant’Arcangelo che si impegna a ridurre il conferimento in discarica di 40 tonnellate al giorno come da progetto originale. Anche qui noi chiediamo al sindaco di Sant’Arcangelo di poter rivedere la propria programmazione e ridurre ancora di più il conferimento in discarica e raggiungere la chiusura dell’impianto. Noi riteniamo che il territorio tra Senise e Sant’Arcangelo, in materia di rifiuti abbia già dato tantissimo all’intera regione Basilicata; adesso occorre preservare l’unica vera risorsa che il territorio ha, l’acqua. L’acqua della diga di Montecotugno attualmente produce alla regione Basilicata, tramite l’accordo con la vicina Puglia, 18 milioni di euro per la tutela risorsa idrica Una risorsa economica che non può essere messa in crisi in questo modo. Provare a chiedere assieme al comune di Senise e ai comuni limitrofi come Francavilla e Chiaromonte, giusto per citarne alcune, royalty adeguate per garantire progetti di tutela ambientale che possono aumentare la vivibilità di un territorio oltre a tutelare la produzione di ortaggi e frutta che vengono prodotte con le acque di Montecotugno.



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