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Senza reddito: incontro a Potenza |
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13/07/2014 |
| Martedì 15 luglio, nella sala A del palazzo del Consiglio regionale a Potenza, si terrà un laboratorio naturempratico durante il quale la parola sarà data a persone senza reddito che sono uscite dall'attività lavorativa a causa della crisi. Anche quelle persone che facevano impresa, racconteranno la loro esperienza. E’ previsto un saluto dell’Assessore alle Politiche Sociali della Regione Basilicata, Flavia Franconi e l’intervento di diversi Sindaci e referenti di Istituzioni e Organizzazioni partner della naturempatia che porteranno voce e sostegno a tutti quelli che rimangono galleggiando, oltre che dall'assenza di un reddito, anche rispetto alle proprie Organizzazioni che prima riuscivano a rappresentarli con meno difficoltà. La necessaria sindacalizzazione dei cittadini senza reddito, che aspirano all’inclusione sociale attiva, sarà tema anch’esso di confronto, insieme alla richiesta di una nuova legge regionale che dia la possibilità a chi vuole mettersi in gioco, con un Reddito minimo d’inserimento finalizzato a creare libere attività lavorative, attraverso l’autogestione condivisa con i propri Sindaci, per attività sociale. L’attività d’individuazione dei disattesi bisogni di sano e naturale, nelle nostre comunità, ci si augura che possa essere sostenuta dalle Organizzazioni di Categoria, da quelle del Volontariato, dalla società civile, dalle Amministrazioni Locali e principalmente dal Governo della Regione Basilicata. Il laboratorio è a sostegno e promozione della cultura naturempratica, e si è certi che incontrerà la sensibilità e l’interesse alla sperimentazione di tantissimi soggetti propositivi. I lavori del laboratorio naturempratico saranno sicuramente di conforto ai tanti cittadini senza reddito che chiedono una nuova legge insieme agli attuali beneficiari Copes che, questi ultimi, con la imminente scadenza del Programma al 31 luglio 2014, chiedono una opportuna proroga fino al nuovo bando. |
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Non con i miei soldi. Non con i nostri soldidi don Marcello CozziParlare di pace in tempi di guerra è necessario, ma è tardi.
Non bisogna aspettare una guerra per parlarne. Bisogna farlo prima.
Bisogna farlo quando nessuno parla delle tante guerre dimenticate dall'Africa al Medio Oriente, quando si costruiscono mondi e società sulle logiche tiranniche di un mercato che scarta popoli interi dalla tavola dello sviluppo imbandita solo per pochi frammenti di umanità; bisogna farlo quando la “frusta del denaro”, come ...-->continua
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