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| Parco Appennino: rilasciati gli attestati per selecontrollori specie ittiche |
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24/04/2014 |
|  A seguito del corso di formazione per esperti nel censimento e prelievo delle specie ittiche aliene di acqua dolce, conclusosi nel dicembre scorso, il Parco Nazionale dell’Appenino Lucano ha riunito martedì scorso, 22 aprile, gli operatori che hanno partecipato al progetto, per la consegna dei relativi attestati.All’incontro, tenutosi presso la sede del Parco, erano presenti oltre al presidente ing.Domenico Totaro e il Dirigente dell'Ente Arch.Fogliano il dott.Gaetano Caricato dell’Arpab e, funzionari della regione Basilicata ufficio di tutela della natura.
Ai nuovi selecontrollori che hanno ricevuto l’attestato di partecipazione al corso sono stati illustrati i criteri da seguire per lo svolgimento della seconda fase del piano, con inizio nel mese di maggio, che prevede il censimento delle specie ittiche alloctone, e azioni di prelievi di fauna ittica direttamente sul campo. L'ente Parco con il proprio personale tecnico,coadiuvato dagli altri partners del progetto, coordinerà le operazioni del piano, collocando gli operatori nelle zone preventivamente stabilite per il controllo e il monitoraggio effettuando l'acquisizione dei dati sulla popolazione delle specie ittiche, grazie alla compilazione di schede che i selecontrollori dovranno redigere.
Il corso di formazione per i selecontrollori, ha riguardato le principali caratteristiche morfo- funzionali delle specie, i fattori ecologici limitanti, le minacce e le possibili misure di conservazione da dover porre in essere. La platea dei partecipanti, 86 gli attestati consegnati, costituisce ora una componente importante della rete di controllo e di monitoraggio dei bacini, in una logica di partecipazione che è volta a consolidare l’idea del Parco non come istituzione che impone vincoli e divieti ma come opportunità per i propri abitanti.
La peculiarità del Piano è rappresentata dalla partecipazione attiva (monitoraggio e controllo) delle associazioni di pesca sportiva presenti nel territorio dell’area protetta.
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Non con i miei soldi. Non con i nostri soldidi don Marcello CozziParlare di pace in tempi di guerra è necessario, ma è tardi.
Non bisogna aspettare una guerra per parlarne. Bisogna farlo prima.
Bisogna farlo quando nessuno parla delle tante guerre dimenticate dall'Africa al Medio Oriente, quando si costruiscono mondi e società sulle logiche tiranniche di un mercato che scarta popoli interi dalla tavola dello sviluppo imbandita solo per pochi frammenti di umanità; bisogna farlo quando la “frusta del denaro”, come ...-->continua
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