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Cersosimo: sindaco e giunta sul piede di guerra per chiusura ufficio postale

13/05/2013



“Come rappresentante del Comune sono indignato per la scarsa considerazione, solidarietà e sostegno di fronte ad un’ impari scontro con Poste Italiane s.p.a.”. Parole che lasciano intravedere tutta l’amarezza del sindaco Pietro Gulmì, sulla delicata “querelle” che vede il Comune in prima linea a difendere i diritti dei suoi cittadini. Uno stato d’animo che si trasforma, subito dopo, in una vera e propria requisitoria, dura e circostanziata.“Poste Italiane – dice - si arroga tirannicamente il diritto di chiudere a suo piacimento l’unico ufficio postale esistente con la conseguenza di farci sentire “di serie b”, con code stressanti allo sportello e incredibili disservizi. Una decisione peraltro- lamenta - assunta in modo arbitrario e all’insaputa di tutti”. Una situazione che sta penalizzando l’economia del paese e le fasce deboli della comunità. Il Sindaco, nei giorni scorsi, in una lettera, ha sottolineato tutte le criticità del caso, chiedendo un incontro pubblico a Poste Italiane, questo per “spiegare alla popolazione di Cersosimo i motivi di una decisione che lascia stupefatti”. Ma a tutt’oggi-lamenta il primo cittadino- nessuna risposta. Gulmì e la sua Giunta, dunque, hanno deciso di prendere un’altra strada, quella del ricorso al Tar Basilicata, per chiedere ed ottenere l’annullamento del provvedimento. Il Tribunale amministrativo nei giorni scorsi ha fissato l’udienza di merito a ottobre, così come per il comune di Castelmezzano, ma in questo caso la chiusura dell’ufficio postale – spiega Gulmì- è stato congelato sino all’udienza. Questo significa che a Castelmezzano, piccolo comune con stesse caratteristiche geo-morfologiche ed economico-sociali di Cersosimo, l’ufficio postale funzionerà tutti i giorni, in attesa di quello che sarà il disposto del 17 ottobre.“E’ difficile spiegarmi e spiegare – evidenzia- ai miei concittadini come mai lo stesso collegio giudicante abbia una disparità di giudizio cosi evidente, almeno negli effetti concreti”.Comunque, il rappresentante dell’importante centro del Sarmento non arretra di un centimetro, convinto che bisogna lottare sino in fondo “per difendere le conquiste sociali e civili ottenute anche grazie al sacrificio di tanti nostri concittadini”. Gulmì, si dice “fiducioso e confidente nell’operato di tutte le istituzioni deputate a garantire sempre e comunque i diritti di tutti”, ma allo stesso tempo rappresenta l’angoscia della popolazione che, giorno dopo giorno, si vede scippare uffici e servizi, mortificando, così, uomini e donne figli di una Patria che i loro padri hanno contribuito a far nascere, ma che lo Stato e alcuni suoi Governi, da qualche anno, stanno minando dalle fondamenta.
Vincenzo Diego



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