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Quando Andreotti arrivò a Senise

7/05/2013



All’ingresso di un ristorante senisese, in una cornice di legno, c’è una foto in bianco e nero, a tratti scolorita. Chi entra ed esce dal locale, spesso, non se ne accorge. Ma per chi vi si sofferma appare chiaro che un pezzo di storia italiana è passata anche da lì. Perché Giulio Andreotti, amato e odiato nella stessa misura, si è lasciato alle spalle la certezza di aver portato su quella schiena curva più di un pezzo della storia del Paese.
Erano i primi mesi del 2001. Da lì ad un anno lo scenario politico avrebbe conosciuto la fondazione di un movimento politico che, benché senza grande e duratura fortuna, avrebbe comunque rappresentato un avvenimento. Perché quei mesi di inizio millennio stavano rappresentando anche la gestazione del partito Democrazia Europea (DE) d'ispirazione cattolica e centrista, fondato e guidato da Sergio D'Antoni. Ad appoggiare Democrazia Europea c’era anche lui: Giulio Andreotti, che avrebbe dato un contributo non indifferente alla formazione del nuovo partito. Lo stava facendo già in quei primi mesi del nuovo millennio. Era il suo viaggio nel meridione d’Italia. Un viaggio che lo portò anche a Senise, anche grazie allo stretto rapporto con Angelo Chiorazzo. Andreotti, “l’instancabile” come ricordano alcuni, tenne due incontri: uno con gli studenti e l’altro nel cineteatro di Francavilla sul Sinni.


Tra i due il primo, soprattutto, risultò sostanzioso nella forma e nei contenuti. “Andreotti voleva incontrare i giovani, stare in mezzo a loro- ricorda, ancora oggi, l’allora sindaco di Senise Luigi Le Rose- per lui i giovani rappresentavano una risorsa importante. L’incontro si svolse presso l’Istituto di Istruzione Superiore “L.Sinisgalli”. Lui intervenne e poi venne dato spazio ai ragazzi per porre domande ed esporre riflessioni”. Quella sera ci si ritrovò nel ristorante “Le Macine”. Amministratori ed ex amministratori, giovani protagonisti, membri di Comunione e Liberazione, “tutti ex democristiani”, ascoltavano Andreotti parlare di politica estera, della difficile situazione in medio Oriente, dell’Italia, di economia. “Nonostante l’età avanzata era dotato di una forza fisica e di una lucidità psichica incredibili- ricorda ancora Le Rose-ricordava nel dettaglio tutti gli avvenimenti che avevano segnato il corso della storia. A tal proposito ricordo un aneddoto: ad un certo punto si era fatto molto tardi. Il suo segretario particolare ci chiamò da parte e ci pregò di convincerlo a desistere per andare a dormire. Nonostante le ore piccole, ricordo, la mattina successiva si svegliò alle cinque”. Quella notte pernottò nel “Casale Donnaperna”, su una collinetta che sovrasta l’abitato di Senise. “Durante la colazione- racconta l’allora sindaco- ci disse che era felice di aver visitato quel luogo”. “E’ un posto incantevole- disse- ho sentito il cinguettìo degli uccelli e, questo, non mi capitava da tanto”.


Mariapaola Vergallito


Nella foto 1, assieme ad Andreotti, si riconoscono l'onorevole Cosimo Latronico, l'avvocato, Giuseppe Arbia, l'ex sindaco di Senise Giovanni Chiorazzo, il sindaco di allora Luigi Le Rose e l'ex sindaco di Scanzano Mario Altieri.

Nella foto 2, offerta dagli avvocati Giuseppe Arbia e Claudia Mancuso (in piedi), l'onorevole Cosimo Latronico e l'ex sindaco Luigi Le Rose



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