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Operazione 'Vivi lo sport' a Matera: 4 arresti e sequestri per oltre 75mila euro

3/06/2020



Quattro persone sono state arrestate oltre al sequestro preventivo di beni per un valore di circa 75 mila euro. E’ il bilancio dell’operazione “Vivi lo sport” del Comando provinciale dei Carabinieri di Matera che si è conclusa alle prime ore di questa mattina con l’esecuzione di 4 provvedimenti restrittivi disposti dal G.I.P. del Tribunale di Matera, su richiesta della Procura del Tribunale di Matera per truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici, mediante induzione in errore e i provvedimenti sono stati eseguiti nei Comuni di Matera e Ravenna. Disposto dalla Procura anche il decreto di sequestro preventivo di beni per un valore di circa 75.000 euro. Le indagini sono state coordinate dalla Procura della Repubblica di Matera.
Le indagini sono state coordinate dal Procuratore della Repubblica di Matera, Pietro Argentino e dal Pm Annafranca Ventricelli, mentre i provvedimenti cautelari sono stati emessi dal gip Angelo Onorati.
L’operazione, partita dalla denuncia di una laureata in scienze motorie di 38 anni, ha visto impegnati oltre 30 Carabinieri ed ha portato alla luce le modalità e gli autori di numerose truffe, commesse nell’arco temporale che va dall’agosto 2010 al dicembre 2017, mediante le quali sono state percepite ingiustamente erogazioni pubbliche, per una somma complessiva di circa 75 mila euro, elargite dalla Provincia di Matera in relazione a progetti finalizzati alla promozione dello sport.

I destinatari dei provvedimenti sono E.V.C., all’epoca dei fatti legale rappresentante pro tempore dell’Asd Polisportiva “G. Moramarco” di Matera;
F.P.B.C., all’epoca dei fatti legale rappresentante pro tempore dell’Asd Polisportiva Gruppo Sportivo Matera;
V.M.I. all’epoca dei fatti legale rappresentante pro tempore dell’Asd “Club Basilicata Matera di Matera;
E.V., all’epoca dei fatti legale rappresentante pro tempore dell’Asd “Polisportiva Rocco Scotellaro” di Matera.


L’attività investigativa condotta dalla Stazione Carabinieri di Matera, nasce dalla denuncia presentata nel febbraio 2017 da una signora di 38 anni di Matera, laureata in scienze motorie, la quale, in seguito ad un accesso agli atti presentato presso l’ufficio sport dell’Amministrazione Provinciale di Matera appurava, a sua insaputa, di essere stata indicata quale direttore responsabile tecnico nell’ambito di diversi progetti, presentati dal 2010 al 2015 da alcune associazioni sportive di Matera presso l’Ente Provincia di Matera, e finalizzati ad ottenere contributi economici per la promozione dello sport in relazione a specifici bandi pubblici pubblicati dalla Provincia di Matera.
Le fasi successive delle attività di indagine hanno consentito di cristallizzare le responsabilità penali delle quattro persone indicate, che dal 2010 al 2017, in qualità di legali rappresentanti di associazioni sportive dilettantistiche, hanno adottato un collaudato meccanismo fraudolento con il quale sono riusciti a procurarsi ingiusti profitti nell’ordine di circa 75 mila euro, oggetto di finanziamenti-contributi erogati dalla Provincia di Matera in relazione ai progetti, da loro presentati, finalizzati alla promozione delle attività fisico-motorie e ludico-sportive, in relazione a specifici bandi annuali pubblicati dal medesimo Ente. In particolare gli indagati hanno presentato all’ufficio Sport della Provincia di Matera i progetti in questione, tutti supportati da documentazione riportante dati falsi: i responsabili-direttori tecnici ed i collaboratori-istruttori, inseriti nei progetti, oltre a non riconoscere le proprie firme, erano ignari di tali progetti; oltre a dichiarazioni per compensi occasionali e ricevute-fatture delle spese affrontate che erano false nell’importo e nella causale.
Inoltre i soggetti citati, mediante la presentazione della documentazione falsa, con la quale attestavano la sussistenza dei requisiti previsti dai rispettivi bandi per l’ammissione ai progetti in parola, inducevano in errore i preposti ai controlli dell’Ente Provincia sulla veridicità delle dichiarazioni, sulla scorta dei quali venivano elargiti i contributi economici.
Nel corso delle operazioni, si è proceduto al sequestro preventivo, a carico degli indagati, di diversi beni nella propria disponibilità, ai fini di confisca, per un valore corrispondente all’illecito profitto conseguito dalla truffa perpetrata da parte di ciascuno.



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