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In viaggio da Rotonda a Santiago de Compostela

8/06/2019



Carlo Marsico, rotondese e guida ufficiale Aigae, ha deciso di intraprendere il famoso “Cammino di Santiago de Compostela” e lo ha fatto attraverso un percorso particolare: non quello, per così dire, tradizionale che parte dai Pirenei, bensì uno molto più duro attraverso il Portogallo e adatto a persone esperte.
“Sono arrivato ad Oviedo la mattina del giorno 5 – ci dice collegato in videochiamata – ed oggi sono in Portogallo e sto percorrendo un tratturo che porta da Escampero a Bedenaya. Sto affrontando il cammino primitivo di Santiago e questa è una delle tappe più lunghe e selvagge”.
Un cammino attraverso la natura selvaggia, che nella sola giornata di oggi gli ha fatto percorrere a piedi la bellezza di 40 chilometri.
“Tra i vari itinerari che si potevano scegliere – aggiunge – ho preferito questo poiché si adatta alla mie caratteristiche e rispecchia quello che vorrei mi trasmettesse questa esperienza”.
Carlo è un giovane dallo spirito avventuriero e non è la prima impresa del genere che compie, in quanto nello scorso mese di novembre ha affrontato anche la natura selvaggia del Nepal.
“Ieri, ai primi dieci che sono arrivati in ostello, che non poteva ospitare più di 25 persone, è stata data la possibilità di percorrere la tappa odierna per raggiungere un altro ostello in alta quota, con appena dieci posti letto. Sto andando lì. Questa notte sarà bellissima perché siamo in pochi e siamo reduci da un’altra tappa durissima che è stata quella di ieri. Ogni giorno si prosegue attraverso tragitti lunghi non meno di 30 o 40 chilometri”.
Un viaggio che permette di incontrare persone e culture diverse. “Ho conosciuto un 60enne olandese con tantissimo entusiasmo. Abbiamo deciso di proseguire insieme e pazientemente mi ha anche insegnato a cucire e mi è stato molto utile per riparare lo zaino”.
Per arrivare a Santiago, Carlo dovrà percorrere complessivamente circa 500 chilometri. “Me ne mancano ancora ben oltre i 300, ma le tappe più dure sono quelle dei primi giorni del cammino primitivo”.
Ogni mattina si parte con uno zaino con dentro solo l’indispensabile e, alla lunga e per le differenza di passo, i compagni di viaggio con cui ci si ritrova alla partenza inevitabilmente si perdono per strada e si rimane completamente soli. “È un percorso ben diverso da quello che va per la maggiore, nel quale si attraversano tantissimi paesi turistici come Rotonda e quindi con tanti posti per dormire. Mentre, al contrario, in questo primitivo si incontrano pochissimi ostelli con pochi posti letto”.
Durante la nostra conversazione la pioggia, la lunghezza e la durezza del percorso si fanno sentire anche per una guida professionista come lui. “Non nascondo che stamattina procedevo con un passo molto più spedito. Ho dovuto regalare alcune cose che avevo nello zaino per alleggerirlo per via del dislivello, che è davvero importante. Ciò che ci hanno raccomandato è di non scoraggiarci perché saremo soli insieme alla natura, senza incontrare nessuno per chilometri e chilometri. Ma è quello che volevo e sono felicissimo”.
Durante questa avventura, e grazie alla sua disponibilità, proveremo a seguire Carlo quanto più è possibile per cercare di documentare al meglio questa particolare e suggestiva esperienza.

Gianfranco Aurilio
lasiritide.it



https://www.facebook.com/carlitowild1989/



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