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Rotonda: ricattato da un hacker per riavere il suo profilo Instagram |
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4/12/2018 |
| “Paga 200 euro e ti restituisco il tuo profilo Instagram”: sono queste le parole scritte da un hacker allo youtuber e instagrammer rotondese Mario Di Paola. Mario su internet è da tutti conosciuto come Neschio, edulcorazione del termine dialettale “nisco” (nudo): come lo chiamava il fratello poiché da piccolo, quando aveva caldo, a Mario piaceva stare nudo. Oggi i video di Neschio sono diventati quasi virali: il suo canale YouTube ha oltre 22 mila followers, mentre il suo profilo Instagram ne conta più di 15 mila. In particolare, da un annetto, racconta la sua passione per l’Inter sotto varie sfaccettature, attraverso analisi mai volgari o faziose ma sempre nel pieno rispetto degli avversari.
Il badge– “Circa un mese fa – ci spiega il videoblogger rotondese – dopo averlo visto per un profilo che aveva meno di 5 mila followers, ho pensato di richiedere anch’io il badge di approvazione a Instagram”. Il badge di approvazione è quella coccardina blu che troviamo nei profili pubblici, ad esempio di calciatori o altri personaggi famosi, che garantisce la certificazione di ufficialità del profilo che presenti questa icona. “Dopo aver inoltrato la richiesta, Instagram mi aveva risposto di averla presa in carico e che mi avrebbe fatto sapere quanto prima”. E sabato scorso, infatti, è accaduto qualcosa.
La truffa informatica – “Mi è arrivata una mail scritta in inglese, che sembrava davvero fosse stata inviata da Instagram poiché presentava tutti i connotati di ufficialità con logo, front eccetera. Insomma pareva davvero autentica. Ed io in tutta fretta, preso come sempre da 50 mila cose, non sono andato a controllarne l’effettiva autenticità proprio perché sembrava davvero esserlo. Per cui, dopo aver cliccato su verifica, sono stato trasferito su quella che pareva la pagina ufficiale di Instagram. Ma in realtà non lo era perché si trattava di un portale ad hoc creato da questo hacker, nel quale mi è stato chiesto di fare l’accesso. Ed ecco che ho inserito i miei dati: ossia mail, password e, in un secondo momento, anche il numero di telefono”. Quindi, dopo la compilazione dei campi, sembrava che Neschio fosse sul punto di ottenere ciò che voleva. “Al termine della procedura mi era stato risposto che entro 24 ore avrei ottenuto la certificazione. Io lì per lì, certo del buon fine, ero rimasto molto soddisfatto ed ho anche continuato a usare il mio profilo fino a verso l’una di notte”.
Il ricatto – “L’indomani mattina – racconta Neschio –, appena sveglio mi sono accorto di essere fuori dal mio profilo. Era tutto bloccato e non esisteva più. Inoltre, nello stesso tempo, ho ricevuto un messaggio su whatsapp in inglese da un numero canadese, di qualcuno che si presentava come un hacker, che mi informava che il mio profilo ormai era compromesso e che per riaverlo avrei dovuto pagare 200 euro”. Ovviamente, dopo aver capito che il suo profilo era stato craccato, Neschio ha immediatamente inoltrato la segnalazione a Instagram e sporto denuncia alla polizia postale ma allo stesso tempo, dopo essersi fatto dimostrare che effettivamente fosse in grado di bloccare o riavviare l’account, ha cominciato un sorta di trattativa con questo hacker facendo in modo che abbassasse le pretese fino a 130 euro, “che gli ho fatto sapere avrei pagato entro due giorni da ieri”.
Rabbia e sconforto – Da ieri i due non si sono più sentiti. Adesso il profilo è visibile, ma il nome di Neschio è stato sostituito da una sfilza di numeri e il legittimo proprietario non può minimamente accedervi. “Questa storia mi fa stare davvero male, è un’esperienza che non auguro a nessuno. E come se ti rubassero una parte di te”. Nonostante da oltre due anni abbia un canale YouTube, da più di un anno Neschio condivide le sue storie anche su Instagram al ritmo di almeno 2 o 3 al giorno. “È assurdo che un colosso come Instagram non sia in grado di impedire che accadano cose del genere, che pensi sia impossibile possano succedere proprio a te. E invece”. Non bisogna cedere. La denuncia è la strada migliore.
Gianfranco Aurilio
lasiritide.it
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