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Basilicata, royalties risorsa idrica: ai Comuni il 20% di quanto incassato

20/11/2018



Per i Comuni come Viggianello, dove la San Benedetto ha aperto uno stabilimento, si profila un’importante novità in merito alle concessioni per lo sfruttamento della risorsa idrica. In base a un ordine del giorno proposto da Vincenzo Robortella e approvato all’unanimità dal Consiglio regionale e relativo alla “ricerca e coltivazione delle acque minerali e termali”, è stato stabilito che “il 20% dei versamenti a carico dei concessionari è riconosciuto come royalties in favore dei Comuni interessati”.
Per i sindaci, visto che finora hanno incassato nulla, possiamo parlare di un fondamentale riconoscimento. Per cui se, ad esempio, la San Benedetto dovesse corrispondere alla Regione Basilicata 180 mila euro, 36 mila di questi verranno destinati al Comune di Viggianello. Indubbiamente per i Comuni interessati si tratta di un grande risultato, che il sindaco di Viggianello Antonio Rizzo aveva posto quale obiettivo da raggiungere durante il suo mandato e lo aveva dichiarato proprio a noi de Lasiritide.it in un’intervista successiva alla sua elezione, tanto da farne un vero e proprio cavallo di battaglia. “Per me era un chiodo fisso”, ci ha ripetuto lo stesso Rizzo questa mattina. Inoltre, l’intenzione per il futuro è di aumentare ulteriormente questa percentuale del 20%.
“In Basilicata – si legge nel documento – ad oggi si registrano tredici concessioni di acque minerali che si concentrano attorno a quattro operatori: uno locale e tre di rilievo nazionale e internazionale. All’anno sono imbottigliati all’incirca 800 milioni di litri. La royalty che viene versata è di un euro per ogni metro cubo. A fronte dei canoni riscossi dalla Regione, si prevede l’introduzione di un canone aggiuntivo proporzionale per metro cubo imbottigliato”.
In merito agli interventi che possono essere finanziati con le risorse incassate, è stato ribadito che “i proventi riscossi devono essere impegnati prioritariamente con riferimento ai progetti riguardanti la conservazione e la ricarica delle falde acquifere nonché a compensazione dei danni diretti e indiretti provocati nei comuni interessati”. Da un punto di vista delle entrate, a differenza dei Comuni, per la Regione non cambia nulla poiché il canone aggiuntivo previsto non avrà un effetto immediato, ma con questa norma di indirizzo, come ci ha detto proprio Vincenzo Robortella, “si fissa un principio che vale a prescindere, ed è il ristoro dei Comuni”.

Gianfranco Aurilio
lasiritide.it



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