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Antonietta Ciancio uccisa da un colpo di fucile sparato a bruciapelo

25/06/2018



Antonietta Ciancio, la 69enne ex insegnante originaria di San Severino Lucano uccisa lo scorso 29 aprile a Sapri dal 76enne marito Gabriele Milito, sarebbe morta per un colpo di fucile sparato a bruciapelo e non per una tragica fatalità. Questo, secondo il tg3 Basilicata, è quanto emerso dalla autposia e dalla perizia balistica: che avrebbe dimostrato che il proiettile sarebbe partito da una distanza ravvicinata. Quindi non accidentalmente e da tre o quattro metri dalla vittima, come invece aveva dichiarato agli inquirenti il marito della donna. Il quale, dopo aver ottenuto i domiciliari lo scorso 16 maggio, pare li abbia evasi e per questa ragione, dopo essere stato intercettato in territorio calabrese, si trova rinchiuso nel carcere di Paola con l’accusa di omicidio volontario.
Ricordiamo che Milito, ragioniere che non aveva mai dato segnali di squilibrio e senza problemi economici, era stato tratto in arresto dai carabinieri di Lagonegro nel territorio di Rivello mentre si trovava nei pressi dell’auto della moglie. Secondo alcune voci, sembra che Antonietta avesse manifestato al marito l’intenzione di lasciarlo.

Gianfranco Aurilio
lasiritide.it



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