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Sindaci di Rotonda e Viggianello sull’operazione ‘Stige’

23/01/2018



La contrapposizione alla riapertura della centrale Enel del Mercure, che ormai da anni i Comuni di Viggianello e Rotonda sostengono ribadendo l’incompatibilità ambientale e socio-economica di un progetto sovradimensionato, incoerente con le vocazioni di sviluppo del proprio territorio, apre a scenari piuttosto inquietanti, a seguito delle notizie diffuse in merito all’imponente operazione “Stige” che coinvolge anche i fornitori delle biomasse all’impianto del Mercure.
Da tempo, d’altronde le due comunità  nell’esprimere contrarietà al progetto hanno manifestato – sia sul piano istituzionale e politico oltre che su quello più strettamente giudiziario  – dubbi sulla effettiva bontà e trasparenza del processo produttivo, paventando altresì legittimi dubbi proprio su questo specifico aspetto cui è approdata l’indagine che è balzata alle cronache in questi giorni riguardo i tagli boschivi destinati alle centrali a biomasse.
Non bastavano le valide e reiterate preoccupazioni dei cittadini e delle istituzioni circa questo impianto, la denuncia dell’assoluta mancanza di controlli sull’impatto per le stesse popolazioni ed oggi dobbiamo registrare la riprova degli interessi illeciti attorno al patrimonio boschivo e di riflesso sull’approvvigionamento per la centrale del Mercure da fornitori e ditte non proprio cristallini, che, per quanto Enel voglia minimizzare rimane un fatto di una gravità assoluta. Sul piano etico e legale getta ombre su un territorio fino ad ora sano, che mai aveva conosciuto simili “incursioni”, e aumenta le legittime preoccupazioni già espresse in ogni dove dalle Istituzioni, dai comitati e dai cittadini che lottano contro la riapertura della centrale. È un dato, questo, che porta a galla “tristi” conferme circa la insostenibilità di tale progetto: falle e risvolti impattanti - addirittura, secondo questi fatti di cronaca, di infiltrazione criminale- puntualmente e in ogni sede paventati come effettivi rischi e che mettono in luce l’assenza di effettivi (e preventivi!) controlli, zone grigie nell’approvvigionamento e fornitura delle biomasse, la sponda ad interessi economici che di fatto estraniano ancora di più il territorio da un progetto avulso, fine a se stesso e senza ricadute per un naturale indotto. 
I sindaci di Viggianello e Rotonda, ansiosi e preoccupati, confidano nella magistratura sperando che si possa con chiarezza, trasparenza e rigidità definire questa vicenda ed approfondire maggiormente riguardo le zone grigie della fornitura della Centrale del Mercure che hanno consentito ad associazioni criminali di entrare nell'isola felice della Valle Mercure. I Comuni, ormai prossimi alla discussione di fronte ai giudici del Consiglio di Stato auspicano che anche questa inchiesta – come le altre falle evidenziate in sede legale e in ogni sede sul piano più squisitamente politico – possa indurre a riflettere, aprendo di fatto un processo irreversibile che faccia ragionare tutti su un impianto che provoca danni al contesto naturale, all’immagine dei nostri paesi, alla tranquillità delle comunità e al futuro della valle, recando con sé rischi concreti per i cittadini, sterili prospettive di lavoro e azzoppando le reali vocazioni di sviluppo del territorio.

Il Sindaco di Viggianello - Antonio Rizzo
Il sindaco di rotonda - Rocco Bruno



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