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Senza stipendio da settembre:la storia di un autista lucano,il calvario di tanti

12/12/2017



Luigi Ziccarelli è un'autista part – time che non percepisce lo stipendio dallo scorso mese di settembre e che lavora per la ditta “Nolè” di Matera, che opera anche nel potentino e che fa parte del Consorzio “COTRAB”. "Non prendiamo un euro da tre mesi", ci dice. Il suo contratto, dopo anni di precariato, ora è a tempo indeterminato. "Due anni fa sono passato a tempo indeterminato, ma in queste condizioni conta poco”.
“A settembre - precisa l'autista - abbiamo percepito gli stipendi arretrati fino allo scorso mese di febbraio". Quindi in effetti non è un'eventualità circoscritta unicamente allo scorso mese di settembre. "Ormai si ripete da un anno e mezzo. Non svolgo altri lavori, per cui non ho firmato un part - time per scelta o convenienza ed è facile immaginare che in queste condizioni, in cui non si percepisce alcun emolumento, non possono esserci opportunità di aumento delle ore lavorative. Ecco perché dico che così il tempo indeterminato non ha alcuna valenza. È solo una clausola su un pezzo di carta e nulla più".
Quando ci addentriamo sulle cause, la faccenda diventa piuttosto complessa. "Mi è stato riferito dipenda dalla mancata erogazione dei contributi da parte della Regione. Io non ho ragione di dubitarne: si parla di pendenze con la Regione ed i Comuni. Ma un’altra azienda che appartiene al Consorzio, so che paga regolarmente gli stipendi".
Da qui una considerazione circa una possibile soluzione. "Se si è deciso – spiega Ziccarelli – di creare un Consorzio, lo si è fatto per cercare di sfruttare i migliori rendimenti offerti dalle economie di scala. Ma se all'interno del sodalizio non sono previsti meccanismi di solidarietà tra gli appartenenti, non si capisce che senso abbia. Diviene una scatola vuota".
Il Consorzio Trasporti Aziende Basilicata (COTRAB) è stato creato nel 2004 ed è il soggetto concessionario del trasporto pubblico nella Provincia di Potenza e Matera. La sua funzione è di coordinare, al fine di rendere efficiente, l'attività di tutte le imprese del settore che operano entro i confini regionali che, quindi, ne fanno parte (parliamo complessivamente di più di trenta aziende). Tuttavia, le risposte date finora dalla politica non convincono. "La concessione scadrà il prossimo 31 dicembre, ma sembra che si opterà per una proroga. Ovvero nessuna gara, eventualità che fa capire che non si dispongono di risorse da investire. Oggi il Consiglio Regionale dovrebbe occuparsi di una questione riguardante la ditta “Liscio”, ma per un’iniziativa di un consigliere e solo marginalmente".
Luigi Ziccarelli ha 31 anni, è sposato, la moglie per fortuna lavora ma hanno un mutuo da pagare, svolge il suo servizio nella linea scolastica di Moliterno e non appartiene ad alcuna sigla sindacale. Le parti sociali comunque si sono interessate alla vicenda, ma senza ottenere risultati concreti. Ziccarelli ha deciso di uscire allo scoperto da solo, per denunciare le disfunzioni di un sistema che, evidentemente, così come è concepito non funziona. "Nel 2017 abbiamo scioperato 5 o 6 volte, e lo scorso 23 gennaio abbiamo manifestato a Potenza davanti alla sede della Regione Basilicata. In quell’occasione ci hanno anche ricevuto garantendoci che nel più breve tempo possibile sarebbe state saldato il pregresso e si sarebbe cercato di individuare una modalità più celere per il trasferimento dei fondi. Ebbene, tra un mese sarà trascorso un anno, ma la situazione è affatto migliorata anzi, al contrario, è peggiorata”.
“Tutti quelli che lavorano nella mia azienda – aggiunge – sono nella mia identica situazione. Ma, da quello che trapela, anche in altre aziende le cose non vanno in modo molto diverso. Per cui, se non generale, possiamo dire che è un problema piuttosto diffuso. Ribadisco che, proprio in quanto credo alle spiegazioni date dal mio datore di lavoro, la politica deve affrontare la questione in modo più lungimirante. Offendo soluzioni che abbiamo efficacia nel lungo periodo".
Sul futuro le speranze ancora ci sono, ma sono poche. “Il mio sfogo non vuole essere un attacco alla mia azienda, né alle istituzioni. Sinceramente, arrivati a questo punto, mi interessa poco capire chi siano i responsabili. Ciò che mi preme è che si faccia chiarezza su una situazione che sta diventando paradossale, oltre che insostenibile per tutti i diretti interessati”.
“Non si può continuare con questo stucchevole, e dannoso, scarica barile. Anche perché, dando sempre per buone le spiegazioni offerte, le problematiche si riverberano anche sulle aziende. Ma proprio per questo, affrontare il problema con la Regione piegandosi alle esigenze della contingenza, senza giungere a una soluzione sistemica, non ci porterà da nessuna parte. Ma al momento – conclude sconsolato l’autista – chi è stato chiamato in causa sta continuando nel suo silenzio assordante. Siamo abbandonati a noi stessi”.


Gianfranco Aurilio
lasiritide.it



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