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Basilicata, acqua e sprechi

25/03/2017



Acqua azzurra, acqua chiara, cantava Lucio Battisti. Senza sapere che, in Basilicata l’acqua, al netto della sua purezza e della sua chiarezza, spesso si perde per strada anche se, quella che arriva nelle case, viene ritenuta dai fruitori di buona qualità. Nella nostra regione, infatti, solo il 16,2% degli utenti dichiara di non fidarsi a bere acqua di rubinetto. Tornando alla dispersione, secondo l’Istat, Potenza è il comune capoluogo che in Italia presenta il valore più alto dell’indicatore percentuale di perdite idriche totali, con il 68,8%, sebbene per quanto riguarda le perdite totali lineari (metri cubi giornalieri per chilometri di rete), il valore registrato nel 2015, pari a 34,3 metri cubi, sia sotto la media del complesso dei comuni capoluogo di provincia. Le perdite totali lineari, invece, nel capoluogo si attestano sui 34,3 metri cubi al giorno. La dispersione della risorsa acqua, però, non è una prerogativa solo lucana. In Italia, infatti, nel 2015 è andato disperso il 38,2% dell’acqua immessa nelle reti di distribuzione dell’acqua potabile dei comuni capoluogo (dal 35,6 del 2012), non raggiungendo, pertanto, gli utenti finali.

La perdita giornaliera reale, al netto degli errori di misurazione e degli allacciamenti abusivi, ammonta a circa 50 metri cubi per ciascun chilometro delle reti di distribuzione: un volume che, stimando un consumo medio di 89 metri cubi annui per abitante, soddisferebbe le esigenze idriche di un anno di 10,4 milioni di persone. È evidente, dunque, che uno dei maggiori problemi della gestione idrica in Basilicata è legato alla dispersione della risorsa acqua. Sebbene l’efficienza delle infrastrutture della rete idrica costituisca un’esigenza diffusa e ormai improrogabile, le dispersioni, infatti, continuano ad essere persistenti e gravose.

Come mai? Il gestore lucano sottolinea che esse derivano da criticità di vario ordine, prima tra tutte le rotture nelle condotte e la vetustà degli impianti. Perché non si investe in nuove tecnologie per ammodernare la rete? Perché la società è solo un gestore: è la Regione Basilicata che deve fornire i soldi necessari per questo cambiamento radicale. Che incidenza ha questa dispersione sui conti economici? Cifre precise Aql non ne fornisce, ma lascia intendere che si tratta di importi non secondari. Inoltre, si sottolinea, per gli impianti di sollevamento la dispersione produce costi più elevati, mentre per le perdite che si verificano in montagna, il danno economico è più lieve. La perdita, però, va letta non solo in termini economici, ma anche di spreco di risorse naturali: non dobbiamo, infatti, dimenticare che l’acqua è un bene primario per la nostra vita e che, attraverso un foro di un millimetro, si stima una perdita circa 2.300 litri di acqua potabile al giorno. Se a qualcuno piace fare calcoli, potrà constatare che, solo attenendosi alle perdite stimate dell’Istat per Potenza, si tratta di un danno enorme, non solo economico.


Piero Miolla



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