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Rifiuti 'depositati' a ridosso della Sinnica dopo bonifica |
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23/03/2017 |
| Rifiuti ‘depositati’ in un’area (visibile dalla Statale Sinnica), lungo una piccola strada laterale a ridosso di una piazzola, qualche centinaia di metri dopo il muro di sbarramento dell’invaso di Montecotugno, tra le province di Potenza e Matera: la segnalazione è arrivata alla nostra redazione da un cittadino che nella giornata di domenica ha notato i rifiuti. Qualche giorno dopo siamo andati a controllare ed erano ancora lì: una decina di bustoni neri appoggiati assieme a pneumatici e cassette di legno. Intorno un nastro giallo e nero, segno del tentativo di voler delimitare l’area. Su uno di questi bustoni neri un foglio stampato (“rifiuti in caratterizzazione”) dove compariva il nome di un’azienda campana e il contrassegno in rosso che indicava il contenuto ‘amianto’. Abbiamo contattato l’azienda in questione che si sta occupando di interventi di bonifica per conto dell’Anas. Ci è stato detto che quei rifiuti sono stati depositati momentaneamente lì pochi giorni fa e che, in altrettanto pochi giorni (“al massimo entro il fine settimana”) andranno a ritirarli. Noi ovviamente monitoreremo anche perché, in effetti, l’area individuata per il deposito momentaneo non ci sembra né sicura né custodita, tanto che in un caso un bustone era già aperto (per la verità in quello non vi abbiamo intravisto amianto). E il fatto che in quella zona non si potrebbero depositare nemmeno momentaneamente rifiuti lo indica il semplice fatto che, tutto intorno, abbiamo dovuto purtroppo riscontrare presenza di altri rifiuti, questa volta evidentemente gettati dai soliti incivili, forse di passaggio sulla piazzola sovrastante della Sinnica. Situazione non nuova, purtroppo, né a chi frequenta le aree intorno alla diga di Senise, né a chi deve fermarsi su una delle tante piazzole sulla Statale.
Mariapaola Vergallito
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Non con i miei soldi. Non con i nostri soldidi don Marcello CozziParlare di pace in tempi di guerra è necessario, ma è tardi.
Non bisogna aspettare una guerra per parlarne. Bisogna farlo prima.
Bisogna farlo quando nessuno parla delle tante guerre dimenticate dall'Africa al Medio Oriente, quando si costruiscono mondi e società sulle logiche tiranniche di un mercato che scarta popoli interi dalla tavola dello sviluppo imbandita solo per pochi frammenti di umanità; bisogna farlo quando la “frusta del denaro”, come ...-->continua
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