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Piano trasporti Basilicata, ecco tempi per attuarlo

23/02/2017



Risparmio, efficienza, rimodulazione-razionalizzazione-miglioramento dei servizi, salvaguardia degli attuali posti di lavoro, incremento della redditività delle imprese, semplificazione nel numero di rapporti contrattuali: sono gli obiettivi del cronoprogramma di attuazione del piano Regionale Trasporti che oggi l’assessore regionale Infrastrutture e Mobilità Nicola Benedetto ha illustrato al tavolo tecnico presso il Dipartimento alla presenza di delegazioni di Cgil, Cisl, Uil guidate dai segretari regionali Angelo Summa, Nino Falotico e Carmine Vaccaro, accompagnati dai rispettivi segretari di categoria.
Il cronoprogramma “rigido” e “articolato” – ha spiegato l’assessore - prevede tutti i passaggi che attendono il Dipartimento: dalla ricognizione delle richieste dei Comuni agli “asset” delle aziende (patrimonio di bus, officine, mezzi, ecc.) alla mappa degli attuali livelli occupazionali, all’individuazione del Piano di Bacino e del Piano Economico Finanziario sino ad incontri di consultazione ed approfondimento sul territorio, per arrivare al 30 ottobre prossimo all’indizione delle gare di affidamento dei servizi di trasporto pubblico locale, intercomunale e regionale su gomma attraverso i nove “bacini” individuati (Vulture - Alto Bradano; Marmo Platano Melandro; Potenza; Val D'agri; Lagonegrese - Pollino; Mercure - Alto Sinni; Costa Ionica; Stigliano - Colina Materana; Matera) a cui si aggiunge un bacino regionale.
Benedetto – insieme al dirigente dell’Ufficio Trasporti ing. Donato Arcieri - ha aggiornato i rappresentanti sindacali confederali sull’iter del PRT ed ha ribadito la volontà di marcata discontinuità rispetto al passato e di rafforzamento del ruolo regionale quale Ente preposto alla “regolamentazione” del sistema del Trasporto Pubblico Locale, la definizione di un sistema dei trasporti basato sull’integrazione delle reti di trasporto in una logica di interscambio e di sostenibilità tecnica ed economica, che attraverso l’integrazione funzionale e tariffaria garantisca adeguati livelli di servizio anche ai territori più svantaggiati.
Nel sostenere la piena disponibilità a raccogliere indicazioni, suggerimenti e proposte da parte sindacale come da parte dei 131 sindaci lucani, purché migliorativi, l’assessore ha sottolineato che con le scelte strategiche contenute nel nuovo PRT ci sono tutte le condizioni ed opportunità per una svolta rispetto alle inefficienze e agli sprechi del passato, svolta che deve partire dal 2018. Vado avanti consapevole della complessità del lavoro che ci attende come uffici del Dipartimento, perché non c’è una formula magica per far dimenticare il passato, ma altrettanto consapevole – ha detto – che la correttezza paga e che la salvaguardia dei lavoratori autoferrotranvieri si persegue anche superando forme di impiego degli stessi che in troppi casi non hanno tutele adeguate. Del resto nelle scorse settimane ho lanciato un segnale di cosa è possibile fare ad esempio sostituendo corse di bus con pochissimi utenti con nuove corse di utenza maggiore o con percorsi stradali migliorativi nei tempi di percorrenza. Per questo puntiamo all’introduzione nel settore di requisiti basilari quali l’efficienza, la sostenibilità, l’integrazione modale, tra i diversi modi di trasporto (ferro, gomma) anche attraverso l’individuazione e la creazione di nodi di interscambio e l’integrazione tra livelli di servizi (urbano-extraurbano) oltre all’integrazione tariffaria dei servizi stessi e la sicurezza e la qualità nel senso dell’affidabilità del servizio reso. Proponiamo una gerarchizzazione dei servizi extraurbani su gomma di riferimento per la prossima gara di affidamento dei servizi prevedendo: linee portanti extraurbane e suburbane con modello di esercizio ad orario o anche a frequenza, destinate ad operare in ambiti in cui, nelle fasce di morbida, i servizi ferroviari non sono giustificati, su direttrici ad elevata frequentazione non servite dal ferro e con margini di crescita derivanti dalla domanda potenziale in diversione da auto privata; linee portanti extraurbane con modello di esercizio ad orario tendenzialmente concentrate nelle fasce di punta (servizi scolastici/lavoratori pendolari);linee ordinarie di ambito che garantiscono servizi di adduzione alle linee suddette in rendez-vous presso punti di interscambio attrezzati; linee non convenzionali a percorso flessibile in adduzione alle linee del tipo portanti; linee appartenenti alle reti urbane.
Quanto alla spesa che complessivamente oggi si aggira intorno ai 110 milioni di euro l’anno ( di cui 45 milioni per i servizi su gomma, 26 milioni servizi Trenitalia, 22 milioni servizi Fal, 17-18 milioni trasporto comunale, 6 milioni oneri contributivi), l’assessore ha sostenuto che la rimodulazione dei servizi potrà garantire la sostenibilità economica senza alcuna penalizzazione dell’utenza.
Da parte dei sindacati sono state fatte numerose osservazioni con la richiesta prioritaria di garantire la salvaguardia dei livelli occupazionali e di procedere al confronto per “step” con nuovi tavoli tecnici di merito e di verifica sia del fabbisogno finanziario che al piano di fattibilità e degli strumenti attuativi già individuati.



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