La Siritide - 22/02/2017 - Arpab: quando l’inquinamento c’è ma non si dice

Arpab: quando l’inquinamento c’è ma non si dice

22/02/2017

Come riportato da Massimo Brancati sulla Gazzetta del Mezzogiorno, nel mese di ottobre del 2013, al termine di analisi in contrada La Rossa di Montemurro, dove ci sono i pozzi di reiniezione di scarti petroliferi Costa Molina (uno dei quali è finito anche al centro della recente inchiesta Petrolgate), l'Arpab avrebbe rilevato tracce di idrocarburi nelle falde acquifere superiori a quelle previste dal tetto indicato dalla legge. Tre mesi dopo ha ripetuto le analisi riscontrando valori addirittura triplicati. E cosa ha fatto? Niente. Non ha comunicato lo sforamento della soglia di sicurezza. La circostanza è stata segnalata alla Gazzetta da un anonimo lettore che, ovviamente, il giornale ha verificato. Ed è risultato tutto vero. Al punto che la provincia di Potenza, responsabile del procedimento, a distanza di 3 anni è venuta in possesso dei rilievi e come previsto dalla normativa ha inflitto una multa salata all'Arpab di mille euro per ogni giorno di mancata comunicazione. A conti fatti l'agenzia quindi è chiamata a sborsare qualcosa come 800mila euro. Ovviamente come specifica anche la Gazzetta, nessuna cifra potrà mai compensare la mancata tutela dei cittadini e dell'ambiente da parte di un organismo che è nato proprio per questo scopo. Il direttore dell'Arpab, Emondo Iannicelli, contattato telefonicamente dal giornale, ha preferito trincerarsi dietro un didascalico ‘no comment’. In perfetto stile Arpab, aggiungiamo noi.

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Quando un anno fa Iannicelli, alla domanda "ci volevano tutti questi anni per capire come lavorare", rispondeva: "non lo chieda a me, io sono appena arrivato":

Non con i miei soldi. Non con i nostri soldi
di don Marcello Cozzi

Parlare di pace in tempi di guerra è necessario, ma è tardi.
Non bisogna aspettare una guerra per parlarne. Bisogna farlo prima.
Bisogna farlo quando nessuno parla delle tante guerre dimenticate dall'Africa al Medio Oriente, quando si costruiscono mondi e società sulle logiche tiranniche di un mercato che scarta popoli interi dalla tavola dello sviluppo imbandita solo per pochi frammenti di umanità; bisogna farlo quando la “frusta del denaro”, come ...-->continua