Liceo di Senise momentaneamente trasferito: ecco perchè
7/12/2016
Da questa mattina e verosimilmente fino ai primi giorni della prossima settimana, il personale e tutti gli studenti che frequentano il liceo “Isabella Morra” di Senise svolgeranno le lezioni nella sede attigua dell’Isis ‘Leonardo Sinisgalli’. La decisione è stata presa nel corso di un consiglio d’istituto urgente convocato nel tardo pomeriggio di ieri (martedi) dalla dirigente Rosa Schettini. Questa mattina presso l’istituto che ospita il liceo (inaugurato, ricordiamolo, con il nuovo anno scolastico) si sono recati funzionari dell’ufficio igiene dell’Azienda Sanitaria per un sopralluogo nella struttura. Non abbiamo avuto modo di visionare il verbale redatto dall’azienda sanitaria ma, come ci ha spiegato la dirigente Schettini, “è stato rilevato che l’impianto di riscaldamento non è ancora attivo e, pertanto, i locali del liceo non possono essere utilizzati”. “Da verbale – continua la dirigente- è stato scritto che la dirigente può adottare modalità alternative per far fronte alla problematica. Si trattava di decidere se lasciare i ragazzi a casa oppure risolvere il problema in altri modi. Abbiamo scongiurato la chiusura trasferendo momentaneamente (al massimo fino a martedi prossimo) tutte le classi nel vicino istituto ‘Sinisgalli’. Abbiamo verificato gli spazi in base a tutte le necessità e domani si svolgerà regolarmente lezione”. All’incirca una settimana, come ha spiegato la stessa dirigente, l’Asp aveva effettuato un altro sopralluogo dal quale “non erano emerse criticità”.
Ma qual è il problema?
Lasiritide.it si era già occupata del problema nel mese di novembre.
Sia la nuova struttura che ospita il liceo, sia quella che ospita l’istituto ‘Leonardo Sinisgalli’, sono allacciate alla stessa fornitura. C’è, però, una limitata capacità di consegna energetica da parte di Enel, e per questo la stessa Enel aveva già previsto di collocare un’altra cabina, che doveva essere pronta nei tempi di realizzazione ed entro il giorno dell’apertura dell’istituto (in questo caso il primo giorno di scuola). Il problema è che a fine agosto si è verificato il sisma in centro Italia e la famosa cabina Enel è risultata necessaria in quelle zone. I tempi, quindi, si sono allungati. Ora: nessuno mette in dubbio che le esigenze di un’area colpita da un terremoto siano prioritarie rispetto a tutto, quello che forse appare curioso è che, in caso di emergenza, si debba togliere una attrezzatura simile da una scuola perché non ce ne sono altre.
Nel frattempo, spiega, dalla Provincia di Potenza, l’ingegner Enrico Spera, per ovviare a questo problema non causato dall’ente provinciale, si è stabilito che chi si occupa della manutenzione della caldaia, accenda i riscaldamenti alle 4 del mattino(quando, cioè, non ci sono altri supporti elettrici accesi per evitare il sovraccarico della linea) per garantire, una volta spenti, di mantenere comunque temperature più alte. La situazione dovrebbe comunque ritornare alla normalità entro la fine del mese di novembre. Vedremo.
E, invece, non abbiamo visto proprio nulla. Il problema non è stato risolto e una temperatura che, gli stessi studenti, hanno definito ‘inaccettabile’ ha causato, di fatto, il trasferimento in altra struttura. E adesso?
“Enel- spiega di nuovo Spera- sembra che abbia avuto un problema sul cavo dell’alta tensione e occorre qualche giorno per risolverlo. Per completare l’allaccio ci sarà bisogno di staccare per alcune ore l’energia elettrica della zona, cosa che hanno già ottenuto con un’ordinanza che avverte i cittadini e che quindi dovrebbe garantire la celerità dei tempi”. Non ci sono problemi di collaudi (che “esistono regolarmente”) ma del completamento del benedetto allaccio dell’energia elettrica.
Questa volta i tempi? Si parla di tre o quattro giorni.
Mariapaola Vergallito
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