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La Ronda: lavoratori in presidio, fumata nera in Regione |
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20/10/2016 |
| Un incontro finito nel peggiore dei modi e lavoratori ancora senza risposte: è la sintesi della riunione conclusa nella serata di oggi, in Regione Basilicata, alla quale hanno partecipato sindacati, rappresentanti istituzionali regionali e vertici di Cosmopol, l’istituto di vigilanza di Avellino che potrebbe subentrare a La Ronda, commissariata. Lunedi scorso i lavoratori hanno espresso in un referendum la loro contrarietà al piano di acquisto e di assunzioni presentato dall’istituto campano che, di fatto, azzererebbe tutti gli scatti di anzianità dei 274 lavoratori negando la continuità dei contratti e costringendo, gli stessi, a partire da zero. Nella riunione di questa sera la proposta non ha visto molte variazioni sostanziali rispetto a quella già presentata e bocciata dai lavoratori. Presente davanti alla regione questa sera anche una folta rappresentanza dei lavoratori, ora in presidio. Secondo molti presenti il clima dell’incontro di questa sera è stato tutt’altro che disteso in vista di una risoluzione e, anzi, i vertici della società avellinese hanno anzitempo abbandonato il tavolo delle trattative nonostante la richiesta dei sindacati di una sorta di ‘compromesso’ relativo al riconoscimento degli scatti di anzianità: cedere il 50% degli scatti di anzianità in attesa, praticamente, di tempi migliori e di migliori bilanci. Tutto sembra rinviato alle prossime ore. Intanto i 274 lavoratori, che negli anni hanno già ampiamente dimostrato di sapere cosa significhi il sacrificio, si trovano in una situazione di stallo e di completa incertezza per il loro futuro. E’ una situazione che riguarda l’intero territorio regionale, con diverse unità lavorative presenti praticamente in ogni comune della Basilicata. I lavoratori continuano ad evidenziare l’assenza delle istituzioni a qualsiasi livello oltre che a non comprendere le dinamiche che hanno portato la Cosmopol nella posizione di essere l’unica realtà che si è fatta avanti in questa partita.
MpVerg
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Non con i miei soldi. Non con i nostri soldidi don Marcello CozziParlare di pace in tempi di guerra è necessario, ma è tardi.
Non bisogna aspettare una guerra per parlarne. Bisogna farlo prima.
Bisogna farlo quando nessuno parla delle tante guerre dimenticate dall'Africa al Medio Oriente, quando si costruiscono mondi e società sulle logiche tiranniche di un mercato che scarta popoli interi dalla tavola dello sviluppo imbandita solo per pochi frammenti di umanità; bisogna farlo quando la “frusta del denaro”, come ...-->continua
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