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Polizia di Matera sgomina banda di ladri di automobili |
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1/10/2016 |
| Personale della Polizia di Stato ha eseguito alle prime ore dell’alba quattro ordinanze di custodia cautelare, tre in carcere e una agli arresti domiciliari, nei confronti di altrettanti soggetti residenti nelle province di Bari e Matera, responsabili in concorso di furto aggravato di numerosissime autovetture. Sono finiti in carcere: Francesco Mangione, 59enne di Gravina, Nicola Lorusso, 55enne di Gravina e Sabino Russo, 43enne di Irsina. Agli arresti domiciliari Domenico Francia, 44enne di Altamura, unico incensurato. Oltre agli arresti, Personale della Squadra Mobile di Matera, con l’ausilio della Squadra Mobile di Bari e del Commissariato di P.S. di Gravina in Puglia (BA), ha eseguito le perquisizioni domiciliari a carico degli arrestati, che hanno permesso di sequestrare anche una centralina elettronica mod. F3 per Fiat Punto 1.3 turbodiesel multijet, nonché una c.d. body computer, che funge da interfaccia o dialogo tra la centralina e la chiave di accensione. L’“Operazione F3” della Squadra Mobile materana trae origine dall’analisi dei reati compiuti nel Capoluogo e provincia, che registrava un incremento notevole dei furti di autovetture dal mese di ottobre dello scorso anno fino ad aprile 2016, soprattutto di modelli Fiat e in particolare i modelli Panda e Punto. Dalle complesse e laboriose indagini, condotte con l’ausilio di intercettazioni telefoniche, sono emersi numerosi gravi indizi di colpevolezza a carico dei quattro malviventi in ordine a 46 episodi di furto di autovetture, tra cui una Porche, sette dei quali sventati. I veicoli venivano rubati collocando al loro interno delle centraline asportate da altre vetture dello stesso tipo ovvero modificate di volta in volta per renderle compatibili con quelle da rubare, in modo da interfacciarsi elettronicamente con altrettante chiavi d’accensione ad esse abbinate.
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Non con i miei soldi. Non con i nostri soldidi don Marcello CozziParlare di pace in tempi di guerra è necessario, ma è tardi.
Non bisogna aspettare una guerra per parlarne. Bisogna farlo prima.
Bisogna farlo quando nessuno parla delle tante guerre dimenticate dall'Africa al Medio Oriente, quando si costruiscono mondi e società sulle logiche tiranniche di un mercato che scarta popoli interi dalla tavola dello sviluppo imbandita solo per pochi frammenti di umanità; bisogna farlo quando la “frusta del denaro”, come ...-->continua
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