HOMEContattiDirettoreWebTvNewsNews SportCultura ed Eventi

 

 

Al via l'Osservatorio ambientale pagato da Enel

26/07/2016



A Castrovillari si è tenuto il Consiglio Direttivo dell'Ente Parco Nazionale del Pollino nel quale, tra gli altri ordini del giorno, si è discussa l'approvazione dello statuto dell'Osservatorio ambientale sull'attività della centrale Enel del Mercure.
Il consigliere Ferdinando Laghi, tra i vari rilievi sollevati, ha evidenziato la sua contrarietà verso l'impletazione di un progetto che «vede i componenti dell'osservatorio legati a Enel da un doppio filo: innanzitutto perché «è finanziato dalla stessa Enel con 100 mila euro all'anno per otto anni; e poi perché l'associazione è composta da coloro i quali ricevono da Enel i soldi previsti dall'accordo, ovvero 750 mila euro una tantum per le regioni Calabria e Basilicata e 1 milione e 100 mila euro per otto anni per i comuni». Generando una situazione nella quale il «controllore coincide con il controllato». Rammentando che «un'azienda investe per ottenere un tornaconto». Laghi, inoltre, non si spiega come mai «Rotonda e Viggianello, i comuni maggiormente impattatati, siano esclusi a differenza di Lauria e Papasidero». La sua proposta verte sull'opportunità che «Enel non finanzi l'osservatorio, ma che siano tutti gli associati a partecipare, in proporzione ai propri bilanci, con i fondi introitati dalla compensazione, che dovrebbero servire proprio a questo, nell'ambito della Vis, unico strumento in grado di tutelare tutti gli stakeholders e, quindi, anche Enel che ne farebbe parte».
Il presidente del Parco replicherà che «i sindaci non dispongono delle risorse per garantire i servizi essenziali, figurarsi altro. Per cui è inevitabile che Enel finanzi l'osservatorio e che al momento Rotonda e Viggianello hanno scelto di rimanere fuori, nell'attesa della sentenza del Tar del 12 ottobre, ma lo statuto prevede un loro coinvolgimento ed io stesso terrò costantemente i sindaci informati».
Inoltre, il vicepresidente di Isde Italia, partendo dal presupposto rappresentato dal parere negativo sull'impianto espresso dal direttore, ha chiesto notizie sulla deroga al piano del Parco che prevede che all'interno del suo territorio una «centrale elettrica abbia la potenza inferiore ai 3 MW e non gli attuali 41 MW».
Papaterra asserirà successivamente che la questione è stata superata dalle pronunce di Matteo Renzi e il governatore della Calabria Oliviero.
Il primario lamenta altresì «un'assoluta marginalità del direttore dell'osservatorio, cui lo statuto conferisce solo meri poteri consultivi, non vincolanti e senza alcun potere decisionale». Proprio per questo «dubita che una personalità di assoluto prestigio si presti a ricoprire un incarico, per un ente per giunta sub giudice, senza alcun potere concreto in quanto non avrà autorità né autorevolezza».
Un altro aspetto su cui il rappresentante del Forum "Stefano Gioia" chiede spiegazioni ha riguardato il controllo a campione delle biomasse, ricordando che il «quantitativo introdotto all'interno del Parco porta con sé una serie di specie animali e vegetali che vanno sicuramente a ledere le biodirvesità». Citando gli esempi «di funghi e zanzara tigre non certo appartenenti alle specie autoctone (alcuni parlano anche della xylella e del punteruolo rosso n.d.r.)», ma «introdotti nell'ecosistema locale proprio dal trasporto del ceppato proveniente da chissà dove, perchè è impossibile reperire nelle zona, o nell'intero Mezzogiorno, la biomassa necessaria ad alimentare l'impianto».
Pappaterra conclude la discussione precisando che «l'accordo di compensazione e la delibera della Comunità del Parco impongono di agire, non di stare fermi né di smantellare l'osservatorio».
Chiuso il dibattito con l'approvazione dello statuo, il Consiglio si è occupato dell'emergenza cinghiali.
Pappaterra ha iniziato la discussione analizzando i dati: «gli esemplari nel territorio del Parco attualmente sono 25/30 mila. Ma la selezione ha consentito di ridurre gli indennizzi da 1 milione a mezzo milione di euro. Soldi risparmiati e distribuiti agli agricoltori per la difesa delle coltivazioni di maggiore qualità».
Si è deciso di autorizzare altre 4 zone di selezione, una in Calabria e le restanti in Basilicata con la speranza anche di creare una filiera per la produzione di salumi. Dello stesso avviso Castronuovo, sindaco di Senise e vicepresidente del Parco: «abbassare la guardia significa trovarsi con più di 100 mila cinghiali nel giro di pochi anni, per cui è opportuno aumentare il numero dei selettori proprio per arginare il fenomeno». Inoltre, il consigliere Lo Fiego lamenta che «l'abbattimento spinge la specie verso le aree periferiche estendendo ulteriormente il problema».
Sulla questione Laghi consiglia di «non abbassare la guardia, ma diffida che la soluzione possa essere l'aumento degli abbattimenti, in quanto incentivano l'attività venatoria, di per sé inopportuna per il Parco, danneggiandone l'immagine anche se la ragione alla base è fondata». Poi esprime preoccupazioni sulle modalità di abbattimento, che andrebbero a colpire il maschio capobranco, che sulla base delle informazioni in suo possesso, sarebbe l'unico in grado di procreare.
Di diverso avviso Francesco Rotondaro, dottore in scienze naturali e funzionario dell'Ente Parco, il quale esclude quest'ultima ipotesi, in quanto i «maschi si avvicinano alle femmine solo nel periodo dell'accoppiamento e tutti possono accoppiarsi, dopodiché le scrofe crescono i piccoli. Inoltre, in condizioni climatiche particolari, come nel recente inverno mite, a parità di abbattimento si registrerà senza dubbio una maggiore proliferazione».
Sul prelievo Pappaterra conclude ricordando che «gli ultimi 5 bandi non hanno registrato alcuna manifestazione di interesse».
L'ultimo odg ha visto l'accordo unanime sulla necessità di smantellare il poligono militare di monte Manfriana.

Gianfranco Aurilio
lasiritide.it



ALTRE NEWS

CRONACA

25/04/2024 - La Storia siamo noi: la Resistenza nei nomi dei partigiani senisesi
24/04/2024 - Campi Flegrei, la giunta ha approvato il Piano di accoglienza
24/04/2024 - Stigliano, nuovo assalto a un bancomat
24/04/2024 - Racket e droga: sgominato soldalizio con base a Policoro

SPORT

24/04/2024 - A Sant'Arcangelo una giornata di sport per Pulcini e Primi Calci
24/04/2024 - Basket. Quarti di finale Gara 2 Playoff Portici 2000 - Academy Basket. Esposito: dobbiamo essere cauti
24/04/2024 - Raduno nazionale di “Natura a Cavallo” Città di Matera e Basilicata 2024
23/04/2024 - Futsal Senise: due giovani talenti convocati al torneo delle regioni

Sommario Cronaca                                  Sommario Sport

Non con i miei soldi. Non con i nostri soldi
di don Marcello Cozzi

Parlare di pace in tempi di guerra è necessario, ma è tardi.
Non bisogna aspettare una guerra per parlarne. Bisogna farlo prima.
Bisogna farlo quando nessuno parla delle tante guerre dimenticate dall'Africa al Medio Oriente, quando si costruiscono mondi e società sulle logiche tiranniche di un mercato che scarta popoli interi dalla tavola dello sviluppo imbandita solo per pochi frammenti di umanità; bisogna farlo quando la “frusta del denaro”, come ...-->continua



 



Agoraut - Associazione culturale di informazione territoriale - P.Iva: 01673320766 - Copyright© lasiritide.it - Webmaster: Armando Arleo