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Inchiesta petrolio: passano a Roma il filone romano e quello sicialiano |
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30/06/2016 |
| La Procura generale della Cassazione, accogliendo il ricorso di un indagato, ha stabilito che dovrà essere la Procura della Repubblica di Roma a continuare l'inchiesta sul petrolio, avviata dai pm di Potenza, per la parte relativa agli affari del cosiddetto "quartierino romano" e al filone siciliano. Resta, invece, a Potenza tutta la parte relativa ai reati ambientali addebitati alle compagnie petrolifere e alla realizzazione del Centro Oli di Tempa Rossa.
A sollevare la questione della competenza territoriale è stato N.C. difeso dall’avvocato Alessandro Diddi, il quale aveva chiesto ai pm di Potenza di trasferire gli atti a Roma. L'istanza era stata respinta e ne era seguita la richiesta di intervento del Pg della Cassazione.
La trasmissione a Roma degli atti avverrà presumibilmente la prossima settimana, quando saranno in sede i pm potentini - il procuratore aggiunto Francesco Basentini e il sostituto Laura Triassi - titolari dell'inchiesta.
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Non con i miei soldi. Non con i nostri soldidi don Marcello CozziParlare di pace in tempi di guerra è necessario, ma è tardi.
Non bisogna aspettare una guerra per parlarne. Bisogna farlo prima.
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