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Uniti per la Val d'Agri, lettera a Pittella:'finora impegno non mantenuto' |
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29/04/2016 |
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abbiamo apprezzato molto la sua convocazione in data 14/03/2016 in Regione , conseguenza dell’incontro tenutosi al Centro Sociale di Villa d’Agri in data 12/03/2016, a cui Lei non ha potuto (o voluto) partecipare per improrogabili impegni dell’ultima ora.
In quell’incontro Lei e gli illustri ospiti ci hanno illustrato l’iter organizzativo riguardante l’Ospedale di Villa d’Agri e la intera riorganizzazione ospedaliera Regionale. Abbiamo altresì apprezzato molto la sua intenzione di confrontarsi con il Territorio sulle scelte in materia Sanitaria.
A tutt’oggi nulla è stato reso noto sulle reali azioni e sull’organizzazione consequenziale che avviasse quanto stabilito.
Le ricordiamo che l’impegno preso con il Comitato “Uniti per la Val d’Agri” e con i Sindaci presenti a quell’incontro, prevedeva che entro il 30 Giugno 2016 il problema sarebbe stato risolto o quantomeno avviato a soluzione.
L’unica cosa certa è l’ulteriore schiaffo della ASP che ha ritenuto opportuno, dopo 4 pensionamenti e trasferimenti di dirigenti medici di Ostetricia e Ginecologia dell’Ospedale di Villa d’Agri, di chiudere le attività di ricovero e di urgenza e lasciare un non ben definito (visto le risorse mediche quasi azzerate) servizio di Day Surgery, sicuramente non sufficiente alle esigenze assistenziali delle donne della Val d’Agri, e a quanto definito nelle delibere che hanno accompagnato la “sospensione momentanea del Punto Nascita”; delibere che prevedevano tutta una serie di attività ginecologiche che l’Unità Operativa di Villa d’Agri ha sempre assicurato anche dopo la chiusura del Punto Nascita.
Come vede, tra il dire è il fare c’è sempre di mezzo il mare, e nel nostro caso un mare di volontà a ridimensionare e a depotenziare (anche se Lei e il suo Assessore alla Salute continuate a chiamarla “riorganizzazione”), i reparti e le attività del Presidio Ospedaliero di Villa d’Agri, trattato come sempre in modo difforme rispetto agli altri presìdi sede di PSA della ASP.
Diciamo questo con dati di fatto, altrimenti non si capirebbe perché il Presidio Ospedaliero di Melfi viene “accorpato” con il Dipartimento Materno Infantile del San Carlo (cosa meritoria ma che a suo tempo si sarebbe potuta fare anche per il Punto Nascita di Villa d’Agri), mentre la U.O.C. di Ginecologia ed Ostetricia del Presidio Ospedaliero di Villa d’Agri, pur avendo una delibera della Direzione Generale della ASP che obbligava La U.O.C. dell’Ospedale di Lagonegro a collaborare e supportare le attività di Ostetricia e Ginecologia del probabile prossimo EX Ospedale della Val d’Agri, soccombe ad un non precisato diniego di disponibilità da parte dei dirigenti medici del PSA di Lagonegro.
E non si comprende perché la Direzione Sanitaria ASP, invece di dare seguito alla delibera e obbligare la U.O.C. di Ginecologia e Ostetricia di Lagonegro a fare quanto previsto, prende atto della non disponibilità, e comportandosi da “notaio”, rogita l’atto di chiusura di una attività, (sembra quasi non aspettasse altro!).
Giunge altresì voce che a breve anche l’attività delle Sale Operatorie del solo Presidio potrebbe essere soppressa per le emergenze che dovessero presentarsi dopo le ore 20,00.
Se ciò dovesse accadere Lei la definirebbe come RIORGANIZZAZIONE o un DEPOTENZIAMENTO come noi sosteniamo?
E se malauguratamente in un prossimo futuro alche il servizio di S.P.D.C. (Spazio Psichiatrico di Diagnosi e Cura) dovesse essere soppresso, Lei e il Suo invisibile Assessore alla Salute parlerebbe di RIORGANIZZAZIONE o come noi sosteniamo sarebbe un ulteriore DEPOTENZIAMENTO, anticamera della chiusura?
Caro Presidente, probabilmente Lei non è a conoscenza di quanto sta avvenendo, per questo la rendiamo partecipe, sicuri che saprà prendere le decisioni conseguenti, anche in relazione alla rassicurazioni date a codesto Comitato e ai Sindaci convocati in data 14/03/2016.
Caro Presidente,
stia però certo che questo Comitato non è disposto a cedere nessun servizio di quelli attualmente presenti nel Nostro Ospedale, ed è pronto ad intraprendere tutte le iniziative di lotta a difesa di un bene essenziale per la sopravvivenza della Val d’Agri.
Il Comitato “UNITI PER LA VAL D’AGRI” |
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Non con i miei soldi. Non con i nostri soldidi don Marcello CozziParlare di pace in tempi di guerra è necessario, ma è tardi.
Non bisogna aspettare una guerra per parlarne. Bisogna farlo prima.
Bisogna farlo quando nessuno parla delle tante guerre dimenticate dall'Africa al Medio Oriente, quando si costruiscono mondi e società sulle logiche tiranniche di un mercato che scarta popoli interi dalla tavola dello sviluppo imbandita solo per pochi frammenti di umanità; bisogna farlo quando la “frusta del denaro”, come ...-->continua
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