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Fenice riapre e il Tar condanna Regione e Arpab a pagare i danni |
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8/10/2015 |
| Il forno a tamburo battente nel termovalorizzatore Fenice di Melfi può ripartire e la Regione Basilicata e ARPAB dovranno pagare i danni per il mancato utile derivante alla società: lo ha deciso il Tar di Basilicata decidendo di annullare la deliberazione della Giunta regionale numero 1499 del 9 dicembre 2014 e la nota di pari data del direttore dell'Arpa. La sospensione dell’attività - spiegano nella sentenza - è prevista solo nel caso in cui siano reiterate per due o più volte nel corso di un anno le violazioni rispetto alle prescrizioni all’Autorizzazione integrata ambientale. Ma - come ammette Arpab nella nota richiamata dalla Giunta regionale per motivare il provvedimento - l’Aia non prevede controlli di questo tipo. Dunque, l’Agenzia non ha valutato il potenziale impatto sull’ambiente di tale emissioni. E quindi non esiste alcuna prova scientifica per sostenere la tesi del pericolo ambientale. Per il Tar “non può essere applicato il principio comunitario di precauzione”, come solo successivamente sostenuto dalle amministrazioni. Non ce n’è traccia nel provvedimento ufficiale adottato dalla Giunta. Oltre a dichiarare “illegittima” la sospensione del forno a tamburo rotante voluto dalla Regione, il Tar riconosce anche il diritto di Fenice al risarcimento del danno. La somma, da aggiungere alle spese legali pari a 4.000 euro a carico delle pubbliche amministrazioni, dovrà essere quantificata da Regione e Arpab e proposta alla società. |
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Non con i miei soldi. Non con i nostri soldidi don Marcello CozziParlare di pace in tempi di guerra è necessario, ma è tardi.
Non bisogna aspettare una guerra per parlarne. Bisogna farlo prima.
Bisogna farlo quando nessuno parla delle tante guerre dimenticate dall'Africa al Medio Oriente, quando si costruiscono mondi e società sulle logiche tiranniche di un mercato che scarta popoli interi dalla tavola dello sviluppo imbandita solo per pochi frammenti di umanità; bisogna farlo quando la “frusta del denaro”, come ...-->continua
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