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A Rivello denunciato il titolare di un'impresa artigiana |
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23/04/2015 |
| Dopo oltre un anno di indagini, i finanzieri della Brigata di Maratea hanno concluso una verifica fiscale nei confronti di una impresa artigiana operante in Rivello. Il titolare della ditta, un cinquantenne originario di Maratea, già conosciuto dai militari perché indagato, in passato, per i reati di associazione per delinquere ed emissione di fatture per operazioni inesistenti, ha sottratto al fisco, dal 2006 al 2011, ricavi per 1.300.000 euro. Inoltre, la ditta ha omesso di versare I.V.A. per oltre 250.000 euro ed IRAP per circa 50.000 euro. Alla ricostruzione del volume d’affari le Fiamme Gialle di Maratea sono giunte attraverso il minuzioso esame di centinaia di assegni bancari, di estratti di conto corrente bancari e di documentazione extra-contabile, rinvenuti nel corso di una perquisizione domiciliare effettuata presso l’abitazione dell’imprenditore e presso un casolare semi-abbandonato. In relazione a tale circostanza, è stata inoltrata alla Procura della Repubblica di Lagonegro notizia di reato per la fattispecie prevista dall’art. 10 del d.lgs. 74 del 2000 - occultamento di documenti contabili. All’esito dell’attività ispettiva, l’ammontare delle imposte evase da parte dell’evasore totale è risultato superiore, nel 2007 e nel 2010, alle soglie che determinano la rilevanza penale dell’omessa presentazione della dichiarazione, stabilite dall’art. 5 del citato decreto legislativo. Pertanto, è stato segnalato all’A.G. tale ulteriore reato. Nella consapevolezza che l’evasione fiscale produce effetti dannosi, non solo per le entrate pubbliche, ma anche in pregiudizio della libera concorrenza, i reparti della Guardia di Finanza sono impegnati nel contrasto delle varie forme di economia sommersa, tenendo conto della necessità di tutelare i soggetti che assolvono correttamente gli obblighi tributari. |
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Non con i miei soldi. Non con i nostri soldidi don Marcello CozziParlare di pace in tempi di guerra è necessario, ma è tardi.
Non bisogna aspettare una guerra per parlarne. Bisogna farlo prima.
Bisogna farlo quando nessuno parla delle tante guerre dimenticate dall'Africa al Medio Oriente, quando si costruiscono mondi e società sulle logiche tiranniche di un mercato che scarta popoli interi dalla tavola dello sviluppo imbandita solo per pochi frammenti di umanità; bisogna farlo quando la “frusta del denaro”, come ...-->continua
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