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Senise. La Colletta Alimentare per alleviare i morsi della fame |
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28/11/2014 |
| Domani, in tutta Italia, si celebra la giornata della Colletta alimentare, uno dei tanti aiuti per alleviare i morsi della fame di tanti nostri fratelli. Sei milioni di persone che ogni giorno hanno fame. Per sopravvivere chiedono aiuto, si mettono in fila fuori dalle mense e dalle parrocchie, raccolgono quello che resta per strada quando finiscono i mercati, rovistano nella pattumiera. Manca il cibo, prima di tutto, nel nostro Paese segnato da tensioni sociali e malumori. E del cibo ci si dimentica: troppo scontato, per chi ce l’ha. Troppo “normale”, parlare dei poveri. Ne ha parlato anche papa Francesco la settimana scorsa al congresso della Fao: “tutti hanno diritto al cibo”, ha gridato il Sommo Pontefice. Più di 135mila volontari della fondazione Banco alimentare onlus, in oltre 11mila supermercati, inviteranno a donare alimenti a lunga conservazione che verranno distribuiti a 8.898 strutture caritative (mense per i poveri, comunità per minori, banchi di solidarietà, centri d’accoglienza, ecc.) che aiutano quasi due milioni di poveri. Anche a Senise, come ogni anno, il gruppo Caritas della parrocchia, sarà impegnato nella Colletta alimentare nei vari supermercati del paese, per raccogliere prodotti alimentari da distribuire ai bisognosi del paese. I dati statistici sono impressionanti. Oggi un italiano su dieci soffre di povertà alimentare e in soli sette anni la povertà assoluta è quasi triplicata, al punto che sei milioni d’italiani sono incapaci di sostenere la spesa minima per alimentazione, casa e vestiti,tra cui ci sono oltre un milione e mezzo di bambini. Il problema si può sconfiggere anche facendo la spesa per gli altri, senza tacere la necessità che lo Stato e la politica facciano la loro parte. Ognuno, nel suo piccolo, può aiutare: il senso della colletta è questo. Domani, ognuno di noi potrà gareggiare a questa corsa di solidarietà, raccogliendo l’invito di papa Francesco: “ v’invito a fare posto nel vostro cuore a quest’urgenza, rispettando questo diritto dato da Dio a tutti di poter avere accesso a un’alimentazione adeguata. Condividiamo quel che abbiamo nella carità cristiana con chi è costretto ad affrontare numerosi ostacoli per soddisfare un bisogno così primario. Invito tutti noi a smettere di pensare che le nostre azioni quotidiane non abbiano un impatto sulle vite di chi la fame la soffre sulla propria pelle”.
vincenzo diac. terracina
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Non con i miei soldi. Non con i nostri soldidi don Marcello CozziParlare di pace in tempi di guerra è necessario, ma è tardi.
Non bisogna aspettare una guerra per parlarne. Bisogna farlo prima.
Bisogna farlo quando nessuno parla delle tante guerre dimenticate dall'Africa al Medio Oriente, quando si costruiscono mondi e società sulle logiche tiranniche di un mercato che scarta popoli interi dalla tavola dello sviluppo imbandita solo per pochi frammenti di umanità; bisogna farlo quando la “frusta del denaro”, come ...-->continua
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