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Uilpa Penitenziari.Carceri Melfi: “istituto degradato e fatiscente"

19/10/2014



Nella giornata di ieri, la delegazione UIL PA Penitenziari composta da
Segretario Regionale aggiunto Donato SABIA e dal Segretario locale Vito COVIELLO, ha fatto visita all’Istituto di MELFI per documentare, attraverso riprese video fotografiche, lo stato dei luoghi di lavoro
degli operatori di Polizia Penitenziaria. Il Segretario Regionale Agg. Della UIL PA Penitenziari di Basilicata, Donato SABIA dichiara: “il tempo si è fermato nel carcere della Città federiciana, come dire...che Cristo si è fermato ad Eboli. Eravamo consapevoli che la situazione fosse critica ma non pensavamo di trovarci di fronte all’impossibile, una struttura in un evidente stato di degrado assoluto ed abbandono, che offende la dignità umana degli operatori penitenziarie che manifesta l’inciviltà allo stato di detenzione. La struttura è priva di allarmi, l’igiene e la salubrità degli ambienti pessimi non in linea con le normative vigenti. Dichiarano Sabia e Coviello – 40 scatti per denunciare all’opinione pubblica, alla classe politica e alla stessa Amministrazione Penitenziaria un quadro completo del deterioramento del carcere, cornicioni dei padiglioni
tutti rotti causa agenti atmosferici che hanno provocato la caduta di calcinacci minacciando anche incolumità del personale, infiltrazioni d’acqua ovunque dalle celle alle camere di pernottamento del personale ed intonaci rigonfiati e scrostatisino all’ufficio del Comandante. Bagni del personale indecorosi e docce in comune, come i wc e le camere dei detenuti. Non c’è differenza tra l’uno e l’altro, tra lavoratore e detenuto, anzi in tutti gli habitat c’è una situazione di disagio e poca sicurezza. Il personale di Polizia Penitenziaria è sfiduciato in quanto le condizioni e le stesse postazioni di lavoro sono al limite. Spiegano i sindacalisti-una disorganizzazione generale dettata dalla mancanza di un Direttore titolare. L’unica nota positiva è quella dell’avvicendamento proprio del Direttore avvenuto pochi giorni addietro, provvisoriamente l’incarico è stato affidato al dott. Michele FERRANDINA –Direttore del Carcere di Potenza che dovrà farsi carico di entrambi gli Istituti. Continua Sabia“ l’arrivo di Ferrandina è una nota positiva per ridare uno slancio all’istituto in termine di organizzazione del lavoro e adeguamenti strutturali, nell’attesa che l’Amministrazione Centrale provveda a nominare un Dirigente Titolare. La speranza è riposta in alcuni interventi di riqualificazione a cominciare dal settore colloqui/avvocati e Magistrati, fondi già stanziati.
Sono ristretti 200 detenuti di cui 141 con condanna definitiva a fronte di un organico di polizia penitenziaria di 154 Agenti, mentre il D.M. del 2013 prevede 176 unità. Anche il parco automezzi è carente ( 2 blindati e 2 ducati x trasporti detenuti) risalenti all’anno 1998/2000 con una media di percorrenza di 500000km, ciò significa sicurezza zero. Conclude SABIA –in questi ultimi anni a livello Nazionale si è dato una grande attenzione alla popolazione detenuta a seguito della sentenza Torreggiani, in modo che l’Italia non pagasse le pesanti condanne annunciate dalla Corte Europea dei Diritti Umani di Strasburgo, per trattamento inumano e degradante, una lotta tra sovraffollamento e carenza di personale. Adesso è arrivato il momento che al Corpo venga dato la giusta considerazione e meriti, non è possibile che a seguito del nuovo modello di esecuzione della pena, tra regime aperto e vigilanza dinamica, sono diminuiti gli eventi critici (gesti di autolesionismo e tentativi di suicidio),ma di conseguenza sono aumentate le aggressioni in danno di poliziotti penitenziari. Dal 1 gennaio ad oggi le aggressioni perpetrati a danno del personale sono 309 per un totale di circa 420 operatori feriti, di cui 130 hanno riportati una prognosi superiore a 7 giorni. Ciò significa che le assenze dei baschi blu per malattia assommano a 1500 (solo nel 2014) per un costo pari a 180 mila euro.





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